lo scorso 31 luglio, ultimo giorno utile ai contribuenti per potere effettuare la cosiddetta rottamazione delle cartelle, lo sconto del 30% garantito ai debitori morosi nei confronti della Pubblica Amministrazione. Più di un milione e duecentomila euro sono stati versati da Aeroviaggi, la società dell'imprenditore Antonio Mangia che gestisce gli alberghi di Sciaccamare. La restante parte invece è stata pagata dal liquidatore della Terme di Sciacca Spa Carlo Turriciano. Si trattava di debiti che si erano accumulati nel corso degli anni in merito al mancato pagamento puntuale della tassa sui rifiuti. Una riscossione importante ma che non può indurre ad alcuna illusione, considerato che si tratta di somme già spese in precedenza, sulla base della disponibilità da parte del Comune del relativo titolo di credito. Sul piano di una disponibilità di nuove liquidità, tuttavia, si è sicuramente compiuto un passo avanti. Debiti, quelli di Aeroviaggi col Comune, che non si sono ancora esauriti. Mancano all'appello, infatti, gli ultimi 800 mila euro, accumulati nel periodo intercorrente tra il 2013 e il 2016, anche se l'annualità 2014 è in fase di pagamento. Si allinea, dunque, la situazione riguardante i crediti del Comune. A breve arriveranno nelle casse pubbliche altri 200 mila euro, della transazione di qualche mese fa scaturita dalla vertenza sull'utilizzo dell'acquedotto Carboj da parte di Aeroviaggi malgrado questi fossero stati costruiti per la SITAS, poi liquidata. Un contenzioso da oltre 4 milioni di euro sul quale naturalmente Mangia ha presentato appello. Le Terme hanno potuto pagare sulla base della vendita delle piscine Molinelli, acquistate dalla stessa Regione che ne era proprietaria, anche se il patrimonio era stato ceduto alla società per azioni. Sul piano degli introiti il Comune fa quel che può, ma quelli appena recuperati sono solo una parte dei cosiddetti "residui attivi" che mancano nelle casse comunali. Crediti mai incassati per almeno 13 milioni di euro, che si sono accumulati in almeno un decennio. Fondi regolarmente inseriti nel bilancio, ma praticamente mai disponibili. Ici, Imu, Tarsu, Tari e Tasi. A non pagare non sono stati evasori fiscali, ma contribuenti più o meno regolari che, però, non hanno mai versato quanto dovuto. Non si riesce nemmeno a far scattare i solleciti di pagamento. Anche perché si accavallano le gestioni SERIT e Comune di Sciacca. Ma l'ufficio tributi non ha personale a disposizione, cosa che rende complicati anche gli accertamenti e la ricerca degli evasori fiscali. Negli ultimi due anni ben il 40% non ha versato la propria quota di tassa sui rifiuti. Le tariffe del comune di Sciacca al momento non sono ancora al massimo consentito dalla legge. Legge che però impedisce gli aumenti ai comuni. L'unica deroga la tassa sui rifiuti. Ossia quella che viene pagata da poco più della metà della platea di contribuenti. I soli a rischiare di pagare anche gli aumenti.