lo scontro è ormai di quelli senza esclusione di colpi. L'ente gestore non intende più accettare quelli che evidentemente ritiene essere accuse ingiustificate. È il caso dell'ultima diffida, quella della vigilia di Ferragosto, nella quale il sindaco Francesca Valenti e l'assessore Gioacchino Settecasi lamentavano disservizi idrici in alcune zone specifiche della città: via delle Azalee, via Caricatore, via Gaie di Garaffe, via Cappuccini e piazza Carmine. "Abbiamo fatto i controlli, non c'erano disservizi idrici di sorta, era tutto regolare", hanno sostanzialmente risposto ieri pomeriggio da Aragona. Significando anche che le risposte a tutte le altre segnalazioni dell'assessore sono state puntuali e tempestive. Ma in alcuni casi – scrivono l'ingegnere Barrovecchio e il geometra Patti – sono pervenute segnalazioni alle quali non è corrisposta alcuna concreta problematica: cisterne addirittura per metà piene (come il caso di un ristorante in piazza Carmine) o comunque sufficienti al singolo fabbisogno. Esaminate le singole situazioni, suggellate da verbali tecnici firmate in contraddittorio con i residenti da cui si evince come le cisterne fossero sufficientemente provviste di acqua, fino al turno di erogazione successive, e che la lamentela proveniente da un condominio di via delle Azalee fosse un caso isolato, visto che le altre utenze della stessa via erano state regolarmente approvvigionate. Girgenti Acque è entrata nel dettaglio di tutte le situazioni lamentate, concludendo di ritenere infondata, inappropriata e non circostanziata l’accusa di inadempimento contrattuale formulata nella nota, stante che gli accertamenti eseguiti (alla presenza degli utenti) hanno dimostrato, al contrario, che nelle zone in questione l’approvvigionamento idrico c’è stato ed è stato regolare. Sui problemi di approvvigionamento idrico, aldilà dell'ultima diffida, che comunque ci sono stati, l'ingegnere Barrovecchio oggi ha chiarito che c'è stato un guasto ai trasformatori elettrici che permettono il funzionamento dei pozzi Carboj e Grattavoli, che questo grasto comunque è stato risolto. Rimane in piedi poi il problema rigaurdante la rete idrica cittadina, che necessita di essere rifatta, e per la quale c'è un progetto esecutivo redatto dai tecnici di Girgenti Acque che attende di essere autorizzato dal commissario nazionale del servizio idrico Enrico Rolle, insieme agli altri progetti riguardanti la realizzazione del secondo stralcio del Parf e del secondo modulo del depuratore comunale. Tutti progetti per i quali Girgenti acque compartecipa al 30% con l'entità del finanziamento necessario. Nei giorni scorsi a Roma sindaci e tecnici di Girgenti Acque hanno incontrato Rolle. Ne è scaturito l'ennesimo slittamento dei tempi per il finanziamento di queste opere. Quelli di Girgenti Acque non si spiegano questo ennesimo rinvio, che dopo i tempi pachiderma dell'ex commissario Contrafatto, rischiano di non dare le risposte che, eppure, i sindaci si aspettano. Girgenti acque che, dunque, non ci sta più a subire gli improperi, e che nei giorni scorsi in un'intervista ha visto il presidente Marco Campione attaccare il presidente dell'ATI Enzo Lotà in merito alle conclusioni dell'ultima assemblea dell'ATI, quella che ha tracciato il solco per la risoluzione del contratto. Sullo sfondo però c'è sempre la questione tra le questioni: il fatto che a consegnare le reti a Girgenti acque sono stati 27 comuni su 43. I costi di gestione vengono pagati dai residenti di 27 comuni. Girgenti acque compra acqua da Siciliacque per 12 milioni di euro l'anno. Se disponesse delle reti non disponibili ne spenderebbe la metà, e questo – dicono i responsabili dell'ente – potrebbe abbattere i costi che gravano sulle bollette. Ma rimane sempre sul tappeto un altro problema: la mancanza, per dirne una a Sciacca, di un "piano B": chi aprirà i rubinetti se Girgenti acque andasse via? Questioni che vanno affrontate con la massima serenità possibile.