all’undicesimo posto a metà febbraio. La campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in Sicilia segna il passo e come attestato dalla rilevazione della fondazione Gimbe, nella settimana dall’11 al 16 febbraio, solo il 2,07% della popolazione ha completato il ciclo delle due dosi di vaccino, rispetto alla media nazionale del 2,18%.
Indubbiamente la causa principale è quella legata alla carenza delle dosi, ma questo è un problema analogo alle altre regioni italiane. Emergono, invece, problemi di logistica nell’isola e nonostante la Regione sia stata tra le prime ad avviare il sistema di prenotazione online e attraverso il numero verde per gli over 80.
Lo si evince anche in provincia di Agrigento. Da giorni segnaliamo casi di anziani di Sciacca che vengono dirottati a Licata e adesso, persino a Favignana. Solo alcuni esempi per evidenziare come il sistema delle prenotazioni online stia dimostrando delle falle posto che è oggettivamente complicato per un ultraottantenne raggiungere comuni distanti dal proprio e addirittura fuori provincia. Per non dire che ancora nessuna notizia è stata fornita rispetto alla campagna di vaccinazione a domicilio per tutti quegli anziani che devono essere vaccinati ma non sono nelle condizioni di raggiungere i centri vaccinali.
Insomma, se fino ad oggi è stato semplice vaccinare operatori sanitari e adesso operatori scolastici e forze dell’ordine nei 5 ospedali della provincia, i primi problemi logistici iniziano a presentarsi per la campagna degli over 80. Occorre incrementare i punti di vaccinazione soprattutto se, come auspicato, arriveranno il prossimo mese i quantitativi che erano stati promessi dalle tre aziende finora autorizzate. La strada indicata dall’assessore regionale alla salute Razza è quella di nove grandi centri vaccinali, uno in ogni capolouogo di provincia, come si sta facendo a Palermo, alla Fiera del Mediterraneo.