Temperature elevatissime e siccità che hanno messo in ginocchio l'intero comparto. Nel settore vitivinicolo si registra una perdita della produzione pari al 50%, nell'agrumicoltura il 30%. Una perdita di produzione superiore al 50% è stata registrata dalle aziende del settore dell'orticoltura. Nell'olivicoltura, la perdita riguarda soprattutto le aree non irrigue, le zone alte cioè dove, in assenza di piogge, non è possibile effettuare alcun tipo di irrigazione, e che è compresa tra il 30 e il 50%. E in assenza di piogge anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, sarà compromessa anche la raccolta delle olive. Non va meglio nel territorio di Sciacca, dove si registra una perdita di produzione del 30% nel settore vitivinicolo e del 50% nel settore della olivicoltura anche in questo caso per ciò che concerne le zone non irrigue. Questo dunque il quadro drammatico della situazione rispetto alla quale le organizzazioni professionali agricole, a livello provinciale hanno avviato nelle scorse settimane le procedure per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità. La vicenda, intanto, approda in Parlamento attraverso una interrogazione presentata al Ministro delle Politiche Agricole dalla deputata nazionale del Pd Maria Iacono che chiede al governo, di concerto con la Regione Siciliana, di assumere tutte le iniziative necessarie per salvaguardare il comparto agricolo pesantemente colpito dalle anomale temperature delle scorse settimane. Fa notare, l'onorevole Iacono, che in particolare alcune province della Sicilia, dove i comparti agricolo e zootecnico rappresentano i settori su cui poggia l'economia, necessitano di misure immediate ed urgenti per scongiurare una crisi senza precedenti che potrebbe avere conseguenze anche per gli anni futuri e per i livelli occupazionali. Nella interrogazione, si chiede anche di raccogliere il grido d'allarme lanciato da diversi sindaci e amministratori dei territori interessati dagli eventi calamitosi, ma soprattutto un'azione forte del governo per dare il giusto sostegno ai produttori e alle aziende danneggiate, a cominciare dalla dichiarazione dello stato di calamità.