ed è il presidente della Regione Nello Musumeci a promuovere l’estate in sicurezza. Le nostre isole pronte ad accogliere tanti turisti, ha dichiarato Musumeci dopo avere ricevuto il report dalle Asp competenti per la campagna di vaccinazione. A Salina, nelle Eolie, si è conclusa la prima parte della vaccinazione generalizzata. Il personale sanitario regionale è riuscito a vaccinare già l'80 per cento degli aventi diritto, mentre è iniziata anche la vaccinazione al domicilio per i non deambulanti. Nel frattempo si prosegue con la vaccinazione nelle altre isole minori dell'arcipelago eoliano: dopo Alicudi, Filicudi, oggi Panarea, domani Stromboli e Ginostra, giovedì Vulcano e da venerdì in poi Lipari. Anche nelle isole di Lampedusa e Linosa è stata avviata la campagna di vaccinazione per tutti gli abitanti: la metà ha già ricevuto il siero, le altre 1.400 fiale completeranno l'operazione nelle prossime ore. Il programma andrà avanti nei prossimi giorni nelle restanti isole minori per concludersi con Ustica e Pantelleria. Non solo le isole minori. Questa mattina il presidente della Regione ha annunciato che verrà effettuata la vaccinazione di massa anche nei piccoli Comuni montani. Si inizierà con i centri al di sotto dei mille abitanti. In tutta la Regione da ieri è stata aperta la prenotazione per la categoria dei fragili, ossia i soggetti dai 16 ai 50 anni con patologie. Si cerca di accelerare perché la Sicilia è sempre indietro e con il paradosso di cinquantamila dosi di AstraZeneca inutilizzate che verrano “donate” alla Puglia che invece ha esaurito le scorte. La task force della Regione Siciliana sta censendo le fiale in scadenza per dirottarle alla Regione Puglia con la quale sarà stretto un accordo. Tutto ciò a fronte del rischio che l’andamento non esaltante della campagna vaccinale nell’isola abbia una conseguenza diretta anche sulle riaperture. Si sta valutando, infatti, di rivedere i criteri dei colori, dell’RT in particolare, e di prendere in considerazione da un lato l’occupazione dei posti letto, dall’altro i numeri delle vaccinazioni. Questo secondo indicatore condannerebbe la Sicilia.