Continuano a registrarsi problemi, a macchia di leopardo, un po’ in tutta la città, dal centro alle periferie. Come si evince anche dalla tabella della turnazione giornaliera presente sul sito internet di Girgenti Acque, sono diminuite le giornate di approvvigionamento. Ad esclusione di alcune zone, adesso l’erogazione avviene ogni tre giorni e non ogni due come in precedenza. Capita spesso, però, come diversi cittadini segnalano alla nostra redazione, che i turni saltino del tutto, senza che ciò risulti sul sito, lasciando a secco i residenti di più aree cittadine. Saccensi delle contrade periferiche di Isabella, Sant’Antonio e Sovareto, del centro storico, della zona di via Modigliani e via Dante Alighieri, di Amendola e della vicina via Nicolò Machiavelli, non solo riferiscono di ricevere l’acqua una volta a settimana, ma lamentano un’approvvigionamento insufficiente. La pressione dell’acqua è troppo bassa – riferiscono – e la poca acqua erogata non riesce a raggiungere tutte le abitazioni. Inoltre, la fornitura dura troppo poco tempo. Da giorni, ormai, è un via vai di autobotti di privati, in città. Non è concepibile - riferisce oggi un nostro telespettatore residente in via Machiavelli – pagare delle bollette salatissime a vuoto e pagare anche i privati, sempre a caro prezzo, perché le autobotti del gestore idrico tardano giorni e giorni ad arrivare ( sempre se arrivano ) a supplire la mancata erogazione, dopo chiamate su chiamate al centralino. Giorni problematici, dunque, a Sciacca, seppure ormai da anni i cittadini sono quasi abituati a questo andazzo, soprattutto nella stagione estiva. Questa volta, però, l’allarme è legato anche alla vertenza dei lavoratori e alle conseguenze del dichiarato fallimento di Girgenti Acque. E oggi gli ex consiglieri Giuseppe Milioti e Calogero Bono ricordano al sindaco le tante richieste di chiarimento da loro inoltrate in relazione alla futura gestione del servizio in provincia con il sindaco Valenti che ha sempre e ripetutamente escluso qualsiasi tipo di problema. A distanza di anni, oggi ammette che potrebbero esserci problemi e che la situazione potrebbe degenerare, evidenziano Bono e Milioti per i quali ci troviamo di fronte ad una “bomba” che è già esplosa. In tutto questo, aggiungono, non si capisce il perché otto comuni della provincia continueranno a gestire direttamente l’acqua e soprattutto in che modo la nuova società chiamata a gestire il servizio sarà in grado sobbarcarsi il costo delle manutenzioni e dei lavoratori, mentre i cittadini non sanno ancora quali saranno le nuove tariffe idriche. Un futuro incerto e un presente, concludono gli ex consiglieri Giuseppe Milioti e Calogero Bono, che è caratterizzato da disservizi idrici che costringono i cittadini a far ricorso all’acqua dei privati, nonostante le bollette pagate regolarmente. Insomma, un vero disastro.