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09
Febbraio

Da venerdì stop alle mascherine all’aperto e dal 31 marzo anche al chiuso

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Pubblicato in Attualità

A partire da venerdi prossimo 11 febbraio,

cesserà su tutto il territorio nazionale, a prescindere dai colori delle Regioni, l'obbligo delle mascherine all’aperto ma sarà obbligatorio averle con sè e utilizzarle in caso di assembramento. Restano invece obbligatorie al chiuso. Lo prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Fino al 31 marzo, si legge nel provvedimento, “è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private” e ” nei luoghi all’aperto è fatto obbligo di averli sempre con sè e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti”. L’ordinanza precisa che non hanno l’obbligo di indossare le mascherine i bambini di eta’ inferiore ai sei anni, le persone con patologie o disabilita’ incompatibili con l’uso di tali dispostivi e i soggetti che stanno svolgendo attivita’ sportiva. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attivita’ economiche, produttive, amministrative e sociali, nonchè le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico. L’ordinanza produce effetti a partire dall’11 febbraio e fino al 31 marzo. Lo stesso giorno, venerdì 11 febbraio , riaprono inoltre discoteche e sale da ballo, con capienze al 50% al chiuso e al 75% all'aperto. L'11 febbraio, in ogni caso, non è l'unica data che segna l'avvio di alcune novità. Dal 15 febbraio i lavoratori pubblici e privati over 50 dovranno mostrare il super green pass per accedere ai luoghi di lavoro, pena la sospensione dello stipendio e una multa da 600 a 1.500 euro. A partire dal primo marzo o comunque nei primi giorni del mese prossimo, si dovrebbe ridurre da 7 a 5 giorni la quarantena per i positivi asintomatici che abbiano ricevuto la terza dose di vaccino. Da marzo, inoltre, non si sa ancora di preciso quando, dovrebbe essere riportata al 100% anche la capienza negli stadi e al 75 per cento nei palazzetti. C’è anche un’ipotesi più prudente che parla di un ritorno al regime autunnale, quello del 75 e del 60 per cento. In realtà sarà proprio questo il punto di partenza: si ritornerà dal primo marzo ai livelli dell'autunno, ma sarà fissata anche una data a distanza molto ravvicinata (si parla di due settimane) per raggiungere il 100 per 100. C'è poi una data chiave, ed è quella del 31 marzo quando finirà lo stato di emergenza in vigore da oltre due anni, prorogato più volte e che non sarà rinnovato. Da quel giorno per fare smart working si torna agli accordi individuali tra datore di lavoro e dipendente, il Comitato tecnico scientifico dovrebbe passare in secondo piano, così come la struttura commissariale che non sarà smantellata ma avrà un ruolo sempre più defilato. Si torna insomma alla gestione ordinaria. Il 31 marzo scade anche l'obbligo di indossare le mascherine al chiuso se i nuovi contagi continueranno a mantenersi in calo. Il 15 giugno finisce l'obbligo di vaccino per gli over 50, non è chiaro se la misura sarà prorogata. In ogni caso, il mese di giugno potrebbe segnare l'addio anche al green pass per molte attività, dai negozi alle banche alle poste mentre la fine dello stato di emergenza in primavera, in ogni caso, non comporterà automaticamente la fine della certificazione verde. Un cronoprogramma più chiaro sul futuro del green pass si avrà solo tra qualche mese.





Letto 392 volte Ultima modifica il Mercoledì, 09 Febbraio 2022 13:13

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