per la realizzazione della Camera Calda nell’ambito del più complesso progetto di ammodernamento del Pronto Soccorso dell’ospedale di Sciacca per il quale è stato stanziato un milione di euro.
Un corposo investimento, mirato ad incrementare l’efficienza e la salubrità degli ambienti dell’area di emergenza-urgenza del Giovanni Paolo II di concerto con alcune prescrizioni che erano arrivate dal NAS dei Carabinieri. Locali assolutamente inadeguati quelli del pronto soccorso che con l’intervento avviato porteranno ad una redistribuzione degli ambienti oltre che ad un ammodernamento strutturale ed impiantistico. L’aspetto rilevante è che sarà finalmente realizzata la camera calda. Proprio ieri sono state gettate le basi della struttura che sarà realizzata in parte dell’area antistante i locali e fino a poco tempo fa adibita a parcheggio. La “camera calda” è il locale collegato all’emergenza urgenza in cui arrivano i mezzi di soccorso e attraverso la quale gli operatori del 118 conducono il paziente nel pronto soccorso. La particolare conformazione della “camera calda” consente di effettuare il passaggio del paziente in una situazione di confort termico e climatico maggiore, rispetto all’effettuazione della medesima operazione all’aria aperta.
L’intervento complessivo di ristrutturazione e ammodernamento dell’area di emergenza-urgenza dell’Ospedale di Sciacca ha una durata di 12 mesi. I lavori sono stati consegnati due mesi fa, ma iniziati da poco.
Nel frattempo il pronto soccorso opera in altri locali, quelli che prima ospitavano la nefrologia e il centro vaccinazioni anticovid, ma non è questo il problema. L’emergenza, giusto per rimanere in tema, rimane quella del personale in servizio, soprattutto medico.
La situazione è sempre drammatica e lo si evince quando ad operare è un solo medico per turno, circostanza che purtroppo si è verificata fino a qualche giorno fa e che rischia di peggiorare nella stagione estiva. Medici costretti a turni massacranti, a vedere saltare le ferie e a dover subire, al contempo, le legittime lamentele dei tanti utenti in attesa di ricevere la necessaria assistenza.
A tutto ciò l’Asp ha tentato di porre rimedio con un nuovo avviso finalizzato a reclutare medici disponibili a lavorare nei pronto soccorso di tutti gli ospedali della provincia, proponendo però incarichi a tempo determinato, anche di sei mesi. Il risultato è che non si trovano disponibilità e che i pochi medici in servizio non sanno più come gestire i tanti accessi che giornalmente si registrano al pronto soccorso. E non siamo ancora nel vivo della stagione estiva.