Il contratto scade il prossimo 31 dicembre, ma all’orizzonte non si profila una soluzione per questi lavoratori, a differenza del personale sanitario che dovrebbe essere inserito negli organici delle ASP. Sulla vicenda ha preso posizione il gruppo parlamentare del Pd all’ARS, guidato dal deputato saccense Michele Catanzaro, che ritiene inaccettabile questa distinzione tra le professionalità che si sono impegnate nella gestione dell’emergenza Covid. Il gruppo parlamentare del Pd ha incontrato una delegazione del coordinamento regionale del ‘comitato lavoratori emergenza Covid 19’ che dal 31 dicembre rischiano di restare senza contratto e senza gli adeguati ammortizzatori sociali.
“Non possiamo sottovalutare l’importanza del lavoro svolto da migliaia di persone che hanno consentito di superare l’emergenza sopperendo alla carenza di organico delle aziende sanitarie ed ospedaliere, né rinunciare a lavoratori che hanno acquisito grande esperienza e professionalità “ ha commentato il capogruppo del Pd all’Ars. Tra l’altro, aggiunge Catanzaro, l’assessora alla salute durante il dibattito sul bilancio aveva assicurato la volontà del governo di prorogare tutti i contratti. La possibile distinzione tra personale sanitario ed amministrativo, comunicata successivamente, appare assolutamente iniqua e non trova giustificazione visto che attualmente tutti i lavoratori contribuiscono in egual misura al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza.
Per il gruppo parlamentare del Pd è necessario che il governo regionale si attivi, in accordo con quelle che sono le competenze del governo nazionale, per assicurare la stabilità a migliaia di lavoratori e la continuità nell’erogazione di servizi essenziali ai cittadini.
Stessa richiesta arriva dal sindacato Ugl che considera una “retromarcia” la posizione assunta ora dall’assessora alla salute della Regione Siciliana. Per il sindacato solo l'arrivo negli uffici di questi dipendenti (nelle varie forme di contratto precarie con i quali sono stati assunti) ha consentito una minima boccata d'ossigeno e la messa in sicurezza di alcune importanti attività. In più gli interventi strutturali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrebbero essere in dirittura d'arrivo, motivo per cui, sostiene l’Ugl, ci sarà estremo bisogno di forza lavoro e non sembra razionale perdere queste professionalità dopo averle formate. Ugl Salute Sicilia esprime perplessità anche in relazione all’annunciata chiusura, a partire da gennaio, delle strutture commissariali metropolitane