Questi i motivi della mobilitazione nazionale che la Cgil ha indetto per sabato prossimo 2 dicembre, proclamata dopo l’esito del confronto con il Governo sul tema della previdenza, considerato “insufficiente”. Sono cinque le manifestazioni organizzate dalla Confederazione con lo slogan “Pensioni, i conti non tornano”: a Roma, Torino , Bari, Cagliari e Palermo. A concludere tutte le iniziative sarà il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che alle ore 12.30 prenderà la parola dal palco della Capitale, in collegamento video con le altre città. Alla manifestazione di Palermo sarà presente anche Maurizio Landini, della segreteria nazionale. Queste le rivendicazioni per le quali si scenderà in piazza: bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di cura, garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione”. E ancora, favorire l’accesso alla previdenza integrativa” e “garantire un’effettiva rivalutazione delle pensioni. Ma le motivazioni della mobilitazione non si fermano alla previdenza: il sindacato chiede anche di cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione, di estendere gli ammortizzatori sociali, di garantire a tutti il diritto alla salute e di rinnovare i contratti pubblici. La Cgil invita lavoratori, pensionati e giovani a partecipare alla mobilitazione. Da tutta la provincia di Agrigento, compresa la città di Sciacca, partiranno dei pullman messi a disposizione dal Sindacato.