E’ quanto ha chiesto il Comitato Civico Patrimonio Termale per comprendere come il governo regionale si sta muovendo per riqualificare e riaprire le Terme di Sciacca. Comitato Civico che evidenzia l’omportante momento legato alla possibilità finanziarie disponibili con il nuovo piano strategico di Cassa Depositi e Prestiti o altre risorse finanziarie (con particolare riferimento al portafoglio di 7 miliardi di euro del Programma Regionale di sviluppo
economico 2021/2027) al fine di avviare a soluzione l'annosa questione termale di Sciacca, che mortifica un territorio, insieme alle possibilità di uno sviluppo economico sostenibile e quindi occupazionale per migliaia di giovani.
Un momento storico da sfruttare, che vede una estrema concentrazione di risorse finanziarie da investire per il Mezzogiorno, e nel quale risulta inconcepibile non considerare il termalismo quale vantaggio competitivo non solo del Comune di Sciacca ma per l’area vasta della quale fa parte. Ad opinione del Comitato Civico, le Terme di Sciacca rappresentano una grande opportunità, per dimostrare che l’approccio territoriale alle politiche di sviluppo può fare la differenza.
Del quadro delle risorse attivabili fanno parte anche le possibilità del PNRR, come anche del Fondo di Sviluppo e Coesione e ancora le risorse di Cassa Depositi e Prestiti. Grandi opportunità, ma è necessaria una regia regionale per poter stabilire su quali direttrici puntare per il rilancio del termalismo posto che, evidenzia il comitato civico di Sciacca, è assolutamente necessario ed urgente investire sulle Terme chiuse ormai da oltre 8 anni. Nella lettera inviata al Presidente Schifani e all’assessore regionale Falcone il Comitato Civico Patrimonio Termale ripercorre tutto il farraginoso iter, i tentativi di affidamento a privati, le proposte di investimento pubblico e quanto altro non ha però fino ad oggi prodotto alcun risultato.