il ponte Cansalamone. E’ quanto è successo ieri a Roma, nel corso dell’assemblea dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, alla quale hanno partecipato in rappresentanza del comune di Sciacca gli assessori Gianluca Fisco e Francesco Dimino. L’assessore ai lavori pubblici, in particolare, ha letteralmente rincorso i ministri Raffaele Fitto e Matteo Salvini, per sollecitare interventi e finanziamenti fondamentali per la città di Sciacca, dal rifacimento delle reti idriche e fognarie alla vicenda del Ponte Cansalamone. Pochi minuti quelli concessi all’assessore Fisco dai due esponenti del governo nazionale che hanno prodotto un contatto con i competenti dirigenti del ministero delle infrastrutture.
Questa opportunità di dialogo diretto con le figure chiave del governo è stata estremamente preziosa e ha fornito una piattaforma per evidenziare le esigenze della nostra comunità, ha commentato l’assessore Gianluca Fisco che poi ha avuto la possibilità di confrontarsi con il Presidente dell’Anci Decaro sulle problematiche dell’ufficio tecnico comunale e del personale qualificato necessario per portare avanti i prossimi bandi del Pnrr.
Tornando alla questione Ponte Cansalamone, che è stata quella prioritariamente posta ai due ministri del governo Meloni, la necessità impellente è quello di ottenere i 10 milioni di euro necessari all’attuazione del progetto di messa in sicurezza del viadotto che è stato consegnato già da diversi mesi dal progettista Pio D’Arrigo.
I 3 milioni di euro che da anni sono disponibili, nell’ambito dell’allora Patto per il Sud, non sono più sufficienti a realizzare l’opera i cui costi preventivati ammontano adesso a 13 milioni di euro. La struttura regionale del commissario per il dissesto idrogeologico, quella guidata da Maurizio Croce, ha ripetutamente assicurato che i fondi nazionali arriveranno e che a quel punto si potrà bandire la gara di appalto per la realizzazione dei lavori.
L’opera, secondo le previsioni progettuali, dovrebbe essere realizzata in meno di un anno dalla data di consegna.
L’intervento prevede il consolidamento delle fondazioni, il rifacimento della piastra di appoggio, dei giunti e della pavimentazione stradale, sistemazioni idrauliche, la ripulitura dei cementi armati ammalorati con il ripristino della nuova armatura e la sostituzione delle travi in cedimento.
E’ tutto pronto, ma senza la copertura dell’intero costo dell’opera, non si va da nessuno parte e il ponte Cansalamone continua a rimanere chiuso, con grave pregiudizio per la viabilità.