stamattina sono state sospese le ricerche a mare di eventuali migranti dispersi nello sbarco di venerdì notte a Marinella di Selinunte. Per il mare agitato i mezzi di Guardia costiera e vigili del fuoco non potranno perlustrare la zona di mare dove l'imbarcazione si sarebbe inclinata. Le ricerche continueranno a terra lungo l'arenile tra la foce del fiume Belìce e Porto Palo di Menfi, con l'intervento dei vigili del fuoco e del nucleo dei sommozzatori di Palermo. Il tratto di spiaggia continua ad essere presidiato da carabinieri, vigili del fuoco e uomini della protezione civile regionale. Al momento le ricerche hanno dato esito negativo. Sabato mattina sulla spiaggia dove si è arenata l'imbarcazione sono stati trovati 5 cadaveri di migranti annegati durante lo sbarco.
Dopo lo stop per il buio di sabato sera, le ricerche erano riprese all'alba di ieri. Lo specchio d'acqua antistante il luogo dove si è arenata l'imbarcazione è stato a lungo controllato da due elicotteri dell'Aeronautica militare e della Guardia costiera e dai mezzi navali dei vigili del fuoco e della Capitaneria di porto. Secondo i superstiti mancherebbero all'appello almeno 15 migranti.
Nel corso delle ricerche l'equipaggio di un gommone dei vigili del fuoco ha rinvenuto un giubbotto che potrebbe appartenere a uno dei migranti dello sbarco, e che è riuscito a raggiungere a nuoto la riva. Nelle tasche sono state trovate banconote in euro e in dinari, come conferma il funzionario del comando provinciale, Giuseppe Risalvato.
Intanto si apprende che i passeggeri del natante che si è ribaltato di fronte la costa trapanese avevano pagato 9 mila dinari per la loro drammatica traversata, e che la navigazione sia durata almeno tre giorni. Lo ha riferito all'Ansa uno dei viaggiatori, un adolescente di appena 16 anni. Che ha rassegnato anche il terrore che il mare ha provocato in tutti loro. Ha aggiunto che, giunti vicino la costa, la barca si è inclinata su un fianco, e che gli scafisti hanno ordinato loro di buttarsi in acqua. Non tutti però sapevano nuotare. Chi era in grado di farlo ha raggiunto la costa, altri non ce l'hanno fatta. Il sedicenne è uno dei migranti sopravvissuti, uno dei 13 fermati a Selinunte, adesso ospiti del centro di prima accoglienza di Castelvetrano gestito dalla Croce Rossa, ma la prossima loro tappa sarà il centro di Milo per l'identificazione, mentre altri 23 sono stati rintracciati a Porto Palo di Menfi e trasferiti nella tensostruttura di Porto Empedocle. Dopo lo sbarco di fortuna hanno cominciato tutti a girovagare sulle strade, raggiungendo i centri abitati. Continua a ricevere conferma la notizia che a bordo di quel natante c'erano una sessantina di persone, che per 72 ore non hanno mai né mangiato né bevuto. Le testimonianze riferiscono che nessuno dei passeggeri ha subito violenza. A bordo c'erano uomini, donne e ragazzi. La polizia sta facendo tutti gli accertamenti. Chi non ha ancora 18 anni sarà trasferito in una comunità alloggio per minori.