aveva fatto la scorsa settimana hanno ricevuto la conferma: sarà Antonino Certa, consigliere comunale tuttora in carica, a sostituire Gianluca Fisco in seno all'amministrazione comunale di Sciacca. È questa la decisione ufficiale del Partito Democratico, che ha informato formalmente Fabio Termine della propria determinazione. Rispettato dunque il patto pre elettorale sancito tra i candidati nelle liste Pd e Ferdinandea e i vertici del partito, dall'allora segretario cittadino a quello provinciale Simone Di Paola, con la benedizione del capogruppo Dem all'Assemblea Regionale Siciliana Michele Catanzaro.
Un patto che stabiliva lo scorrimento della lista nel caso in cui fosse stato necessario ricorrere alla eventuale sostituzione di assessori in carica, tenendo conto della disponibilità dei diretti interessati ad accettare quel ruolo. Antonino Certa ha detto sì, e adesso attende solo la chiamata da parte di Fabio Termine. A questo punto Gianluca Fisco si dovrebbe dimettere domani. Lo farà con una pec da Ryad, la capitale dell'Arabia Saudita dove si è trasferito per ragioni di lavoro.
Certa potrebbe giurare già nelle prossime ore. Subito dopo il suo insediamento si dimetterà da consigliere comunale. Anche questo stabiliva il metodo di lavoro condiviso all'interno del Partito Democratico. Il suo posto verrà preso dal primo dei non eletti nella lista del Pd, nella fattispecie Giuseppe La Bella. D'altronde, come si ricorderà, anche Valeria Gulotta fece la stessa cosa, agevolando in quel caso l'ingresso in Sala Falcone Borsellino del primo dei non eletti, ovverosia il consigliere Giuseppe Ruffo. Metodo peraltro condiviso anche dalle altre liste della coalizione, compreso il caso di Salvino Patti che lasciò per fare spazio a Giuseppe Catanzaro. Metodo che mise Alessandro Curreri di fronte alla necessità di scegliere se entrare in giunta ovvero se rimanere consigliere comunale. Se avesse accettato la carica assessoriale anche lui avrebbe dovuto dimettersi.
Questa sostituzione in seno all'amministrazione non dovrebbe chiudere comunque la partita. In attesa di un pronunciamento del Cga sull'appello del ricorso elettorale di Ignazio Messina, infatti, nel caso in cui la sentenza lasciasse le cose per come stanno sembra inevitabile comunque una revisione dell'attuale composizione assessoriale, quello che una volta si chiamava rimpasto, ma che poi è diventata una sorta di "parolaccia". In tale direzione si parla di una rivalutazione generale di forze ed equilibri, e in tale direzione circolano già dei nomi, a partire da quelli di Fabio Leonte e Simone Di Paola. Ancora è prematuro. A non essere prematurA è invece la questione, tutt'altro che secondaria, della delega del vicesindaco. Nel rispetto dell'attribuzione al Partito Democratico, questa dovrebbe andare a Valeria Gulotta.