Lo ha deciso stamattina al termine di un incontro avuto con Margherita La Rocca Ruvolo, parlamentare di Forza Italia e sindaca di Montevago. Che, al nostro Telegiornale, ha fatto sapere che il governatore si è impegnato ad incontrare personalmente, e al più presto, i sindaci dei comuni che afferiscono al "Giovanni Paolo II", accogliendo in tale direzione una specifica richiesta avanzata dalla esponente della sua stessa maggioranza a Sala d'Ercole.
Un impegno, quello di Schifani, giunto dopo il vertice delle scorse ore che il governatore ha avuto con il direttore della Pianificazione strategica dell'assessorato regionale alla Salute Salvatore Iacolino insieme alla commissaria dell'Asp di Palermo Daniela Faraoni per fare il punto insieme a loro sia della situazione dell'ospedale di Sciacca, sia di quella dell'ospedale delle Madonie. Vicende entrambe interessate da due grandi manifestazioni popolari per protestare (soprattutto nel caso di Petralia Soprana) contro l'ipotesi di una possibile chiusura di quel nosocomio. Nelle ore immediatamente successive alla protesta di Sciacca il presidente della Regione si era impegnato con una dichiarazione alle agenzie in cui ha provato a rassicurare le comunità rispetto all'assenza di pericoli del genere. Ma per la verità a Sciacca, nella manifestazione in difesa dell'ospedale, non aleggiava alcuno spauracchio di possibile chiusura, ma si chiedeva alla Regione di onorare gli impegni, alla luce della condizione attuale (aggravata dalla chiusura dell'Ortopedia e dalla contestuale istituzione di un'equipe itinerante) che vede ancora il Dea di primo livello non essere ancora entrato in funzione. Margherita La Rocca Ruvolo ha precisato tutte queste cose al governatore. Il quale, evidentemente, si sta rendendo conto che la materia Sanità sta diventando politicamente sempre più difficilmente gestibile e, di conseguenza, adesso sente il bisogno di dimostrare di volere intervenire personalmente, evidentemente affiancando l'assessora regionale Giovanna Volo.
La materia è ostica, e non è certamente secondario il fatto che il governo si sia visto costretto a fare slittare di altri tre mesi gli incarichi in vigore a commissari e direttori generali delle Asp. Cosa che, si capisce, gli ha dato fastidio, visto che si era pubblicamente impegnato a rispettare la data del 31 ottobre per i nuovi incarichi nelle Asp SICILIANE. Questione molto significativa sul piano politico e degli equilibri, dove le pretese delle forze che compongono la coalizione di governo non vengono certamente tenute sottotraccia. Così come, stando a quanto risulta, abbia irritato non poco il presidente della Regione avere appreso del documento con l'ipotesi della nuova rete ospedaliera sfuggito (non si sa quanto involontariamente) dalle stanze dell'assessorato nelle settimane scorse, quel documento che ipotizzava che in provincia di Agrigento i Dea scendessero a uno (solo il "San Giovanni di Dio") e che il nosocomio saccense fosse declassato ad ospedale di base.
Schifani all'onorevole La Rocca Ruvolo ha assicurato l'impegno ad occuparsi della questione, non prima però di avere un quadro il più chiaro possibile della situazione. Evidentemente ha bisogno di avere delle certezze. Le novità odierne ribadiscono come sia stato tutt'altro che inutile organizzare la manifestazione di protesta di venerdì scorso. Il prossimo passaggio adesso sarà l'incontro tra Schifani e i sindaci. Da lì si comprenderà in quale direzione si potrà andare, pur in quadro obiettivamente difficile, quello relativo alla mancanza di medici, e ad una gestione in capo all'Asp di Agrigento che sta apparendo sempre più complicata. Dalla politica ci si aspetta quanto meno che il Dea di primo livello, attraverso il necessario reclutamento dei neurologi, diventi una cosa concreta. Sarà il primo vero segnale di svolta.