l'emergenza scaturita dalla mancanza di medici nell'Oncologia a Sciacca è quello di invitare i concorrenti dell'ultimo concorso tuttora aperto, risalente al 2021, ad accettare eventualmente incarichi a tempo determinato. Un concorso che non si è potuto ancora espletare. Nelle more non è da escludersi una nuova disposizione di servizio per mobilitare medici da Canicattì e da Agrigento in direzione Sciacca. Situazione naturalmente complessa. Ne è una riprova la giornata odierna, che ha visto l'unico medico disponibile il dottor Domenico Santangelo assentarsi per malattia. Pazienti oncologici allo sbando. Oggi bisognava somministrare ben 18 chemioterapie e visitare una quindicina di persone, nell'ambito di almeno 380 cartelle cliniche tuttora aperte. Sotto i riflettori è finita la decisione dell'Asp di pubblicare le ore disponibili per l'oncologia del Territorio. Opportunità che è stata colta dal secondo dei due medici che erano disponibili al "Giovanni Paolo II". Ieri il commissario dell'Asp è venuto a Sciacca per incontrare i precari covid che sono stati stabilizzati. In tutto sono 215. Non solo personale sanitario ma anche amministrativo. E dunque: infermieri, medici, riabilitatori e tecnici informatici. Mancano i medici anche nella Medicina trasfusionale. Anche su quel versante Zappia prova a mandare i telegrammi ai concorrenti di un altro concorso, con gli occhi sempre puntati sulle assunzioni degli stranieri. "Ne ho banditi almeno una cinquantina" dice al nostro telegiornale. E ancora, sull'Ortopedia: "Situazione di emergenza, noi puntiamo alla stabilizzazione". Stesso discorso per quella neurologia senza la quale l'ospedale di Sciacca non può essere ancora stroke unit. Infine così Zappia sui medici che lasciano gli ospedali pubblici preferendo andarsene dai privati: "Sarebbe giusto che le strutture private offrissero quei servizi obbligatori che giustamente offrono quelle pubbliche, a partire dai pronto soccorsi".