dunque il 'dogma' contro il doppio ruolo (assessore e contemporaneamente consigliere). Dogma che, evidentemente, se sono fondate le ultime novità, vale solo per la lista del Pd, ma non per la lista Ferdinandea. Novità che hanno permesso di apprendere che per la sostituzione di Francesco Sabella nella giunta Termine il nome in pole position sarebbe quello di Giuseppe Ambrogio, consigliere comunale più votato della lista ispirata dall'ex sindaca Francesca Valenti.
Ad Ambrogio, che naturalmente non ha alcuna intenzione di lasciare il suo scranno a sala Falcone Borsellino, sarebbe così riconosciuto il diritto di mantenere il doppio ruolo. Cosa che non ha potuto fare invece Antonino Certa, che sulla base di un accordo preventivo interno alla lista ufficiale ha lasciato lo scranno consiliare al primo dei non eletti Giuseppe La Bella. Ma la lista Ferdinandea non aveva mai accettato questa sorta di regola. Lista che, dunque, non viene annoverata come una "costola" del Pd. E questo malgrado Francesca Valenti sia una dirigente Dem e Giuseppe Ambrogio sia a tutti gli effetti un iscritto al Partito Democratico, al quale aveva aderito già durante la scorsa consiliatura. Nelle settimane scorse si era ipotizzato, nel caso in cui fosse stata confermata l'inopportunità di mantenere entrambe le cariche, ossia quella di consigliere e di assessore, che ad entrare in giunta dovesse essere Michele Bacchi, nella qualità di primo dei non eletti, dietro Fabio Leonte, che invece era giunto secondo.
Ferdinandea non è una costola del Pd, dicevamo. E, d'altra parte, Leonte non è un iscritto al Pd. Ne consegue che, a questo punto, se Ambrogio dovesse rinunciare a diventare assessore, si scorrerà la lista. E in quel caso in giunta ci entrerebbe Leonte. Che, a differenza di qualche settimana, fa quando tutto sembrava impossibile, potrebbe evidentemente mantenere il doppio ruolo. Ma al momento la precedenza ce l'ha Ambrogio. Che, stando ai si dice, sarebbe propenso ad accettare l'investitura. Se così sarà la partita è chiusa, e con ogni probabilità Ambrogio dovrebbe ricevere le deleghe al Bilancio, che erano state di Sabella.
La vicenda del doppio ruolo non ha riguardato solo il Pd. Anche se Valeria Gulotta aveva optato per il ruolo in giunta lasciando spazio a Giuseppe Ruffo. Ricordiamo che dopo le elezioni e l'ingresso in giunta, Salvino Patti, eletto consigliere nella lista Fabio Termine Sindaco, si dimise lasciando lo scranno a Giuseppe Catanzaro. Vicenda in cui si inserisce il caso di Alessandro Curreri (anche lui eletto nella lista Fabio Termine Sindaco) che sarebbe stato disponibile a fare l'assessore ma non a dimettersi da sala Falcone Borsellino.