L’arresto di Matteo Messina Denaro è stato,
e senza dubbio, il fatto di cronaca più importante che ha aperto l’anno che si accinge a concludersi: il 16 gennaio la cattura di un uomo sicuramente indebolito dalla malattia, il 25 settembre la morte. Un arresto, quello di un boss diventato sicuramente fragile nel fisico, non certo nella sua mentalità, che nulla toglie all’impegno condotto dalla procura della Repubblica di Palermo agli ordini del dottor Maurizio De Lucia. Vicenda nella quale si inserisce anche un quadro impressionante di connivenze e di protezioni di cui il boss ha potuto godere nel suo stesso territorio di riferimento, tra Castelvetrano e Campobello di Mazara dove, apparentemente indisturbato per anni, tra rapporti di amicizia ma anche d’amore, ha continuato a dettare legge. Le inchieste sul potere del boss intanto continuano per risalire a tutti quelli che lo hanno aiutato.
Il fronte della cronaca ha registrato diversi episodi. Tra quelli che hanno suscitato più commozione sicuramente il femminicidio di Salemi di Marisa Leo ad opera dell’ex compagno, che si è poi suicidato. A Caltabellotta recentemente la lite tra braccianti agricoli nordafricani, impegnati nella raccolta delle olive, è culminata con la morte di un marocchino di 28 anni. Numerosi gli incidenti stradali mortali che hanno spezzato diverse vite in tutta la provincia di Agrigento. A Sciacca a fine novembre uno schianto con la moto ha causato la scomparsa di Andrea Di Pisa, che aveva soltanto 25 anni.
Anche la droga è tornata a fare paura, dopo la morte a Ribera per overdose di Keila Campo. Una comunità, quella riberese, che sta tentando di rispondere alla diffusione degli stupefacenti con iniziative di volontariato e un centro di ascolto voluto dalla stessa chiesa locale.
Il fenomeno migratorio ha tenuto alta la tensione a Lampedusa, in un ambito nel quale i naufragi al largo del mare Mediterraneo sono costate la vita di decine di persone, in un’emergenza umanitaria tuttora inarrestabile.
Dalle nostre parti sono proseguite le vertenze diventate ormai ataviche, Terme e Ospedale di Sciacca su tutte. Sul patrimonio termale si continua a sperare che la Regione affidi gli immobili a Cassa Depositi e Prestiti, ma ancora non si muove nulla, e tra poche settimane saranno trascorsi 9 anni dalla decisione dell’allora governo Crocetta di chiudere gli impianti.
È proseguita la battaglia del territorio affinché il “Giovanni Paolo II” venga reso Dea di primo livello anche nel concreto, e dunque non solo con una qualifica mai effettiva, visto e considerato che non esiste la Stroke Unit e ci sono reparti (con le emergenze Ortopedia e Oncologia che sono solo le più recenti) senza primari e primari senza reparto. A novembre la grande manifestazione popolare promossa dal Comitato civico per la Sanità, ha determinato una grande risposta da parte della comunità, non certo solo di quella di Sciacca ma dell’intero comprensorio. Sullo sfondo anche la coesistenza tutt’altro che complementare tra gli ospedali di Sciacca e Ribera, con la richiesta del comitato Ospedale zona disagiata che continua a chiedere un riconoscimento di autonomia.
Le attività produttive che più di tutte concorrono a formare il Prodotto Interno Lordo di Sciacca, Agricoltura e Pesca, hanno continuato ad affrontare gravissime criticità. Tra le ultime emergenze: costi di produzione sempre più insostenibili (l’acqua per i produttori agricoli, il gasolio per i pescatori) e problemi che richiedono la soluzione di enti sovracomunali che hanno limitato in modo preoccupante il lavoro: dall’impossibilità di utilizzare l’acqua del lago Arancio per i contadini ai nuovi provvedimenti europei che puntano a cancellare la pesca a strascico e ad escludere ulteriori specchi di mare tra quelli battibili dai motopescherecci.
L’anno che si conclude è stato quello in cui sono stati portati avanti gli importantissimi progetti per il secondo stralcio della nuova rete fognante e per il completamento del depuratore. Pur se con qualche disagio (come la vicenda della necessità di utilizzare la via Casello Vassallo per un certo periodo), la qualità di questi investimenti è di portata storica. Disagi che invece ci sono stati per i lavori di Enel per la posa dei nuovi cavidotti. Sono ancora numerose le strade che necessitano di interventi di sistemazione.
Il 2023 è stato l’anno in cui è tornato ad essere organizzato il Carnevale di Sciacca dopo la sospensione per la pandemia, con un dirottamento in extremis per ragioni di pubblica sicurezza imposte dalla questura dal tradizionale centro storico alla Perriera. Rapporti difficili, quelli tra il comune e il commissariato, come hanno rivelato le difficoltà ad organizzare eventi estivi, con il blitz delle pattuglie alla Foggia durante il Bilboa Vertical Tour, manifestazione nazionale sponsorizzata da Radio Deejay, i cui organizzatori, mentre la gente ballava in spiaggia hanno dovuto spegnere la musica per mancanza di un’autorizzazione specifica.
Politicamente è stato un anno pieno di schermaglie, alternate a tentativi di rapporti di superiore collaborazione, tra amministrazione e consiglio comunale. Sul futuro al comune di Sciacca continua a pendere la spada di Damocle del pronunciamento del CGA sul ricorso elettorale (bocciato in primo grado dal TAR) di Ignazio Messina. Sentenza attesa da ottobre Ricorsi anche a Sambuca, dove lo sfidante del sindaco eletto Giuseppe Cacioppo, Sario Arbisi, si è rivolto al TAR, anche se qui l’obiettivo è solo quello di una composizione diversa del consiglio comunale. Confermati i sindaci uscenti di Calamonaci, Lucca, Cianciana, Santo Stefano Quisquina e Grotte. Nuovo primo cittadino a Burgio, il giovane Galifi, mentre a Menfi è stato eletto Vito Clemente.
A Sciacca, sul fronte amministrativo, ha lasciato l’amministrazione lo stimato vicesindaco Gianluca Fisco, che ha preferito dedicarsi esclusivamente al suo lavoro di ingegnere. Recentemente si è dimesso anche Francesco Sabella. Sono storia recente le discussioni sugli avvicendamenti.
Sui servizi al cittadino, preoccupa la condizione finanziaria di AICA, la nuova Azienda Idrica Comuni Agrigentini che ha preso il posto della indagata e fallita Girgenti Acque. Società (Aica) fortemente indebitata nella quale non tutti i comuni fanno il loro dovere. Tra i temi centrali del dibattito politico cittadino, la decisione dell’amministrazione Termine di puntare sulla pedonalizzazione del centro storico, anche attraverso l’acquisto di moderni varchi elettronici che impongono una modifica delle abitudini di cittadini residenti e di commercianti.
Per quanto riguarda i rifiuti, malgrado Sciacca sia al primo posto tra i comuni di medie dimensioni sulla raccolta differenziata, la TARI continua ad aumentare. In attesa di un miglioramento degli impianti di smaltimento, a partire dal centro di compostaggio di Santa Maria, e con le incognite sull’atteso ampliamento della discarica di Saraceno Salinella.
Polemiche in coro nel Belice, tra Sambuca, Menfi e Santa Margherita, per l’annunciato investimento di un grande parco eolico, autorizzato da Stato e Regione, che prevede la collocazione di pale fino a 200 metri ciascuna di altezza.
Un anno difficile, il 2023, anche dal punto di vista dei progetti di dimensionamento scolastico, con la Regione che continua a prevedere nuovi accorpamenti. A farne le spese potrebbero essere i comuni Sicani ma, a Sciacca, perfino il primo circolo didattico Giovanni XXIII, istituzione storica del territorio.
Dal punto di vista della solidarietà, oltre alle numerose azioni condotte nell’ambito di un Terzo settore che sul nostro territorio è particolarmente attivo, ha suscitato attenzione la decisione della Caritas del Carmine di istituire servizi doccia, lavanderia e parruccheria per gli indigenti.
Dal punto di vista culturale, nel 2023 è ricaduto il centenario della tragedia del DixMude, mentre il territorio circostante, anche attraverso momenti di divulgazione affidati alla nostra emittente, riconosciuta sempre più punto di riferimento in tutta la provincia di Agrigento, ha potuto valorizzare manifestazioni di promozione dell’agroalimentare e della tradizione, da Siculiana a Lucca Sicula, da Bivona a Giuliana, da Menfi a Ribera, da Caltabellotta a Calamonaci.
Grandi aspettative sono state generate dall’attribuzione da parte del governo nazionale alla città dei Templi, per Agrigento capitale della Cultura 2025. Recentemente però sono venuti fuori dubbi e timori che la città e il territorio tutto possano farsi trovare impreparati rispetto alle sfide richieste, visto che manca ancora la fondazione che dovrà gestire tutte le iniziative in programma.
Diverse le manifestazioni e gli appuntamenti, tra spettacolo e cultura: dal Green Valley al Letterando in Fest e, più recentemente, lo Sciacca Film Fest. Diversi gli eventi organizzati nel corso dell’estate. E anche se non c’è più l’emergenza sanitaria che c’è stata nel periodo di massima diffusione del Covid, i picchi di influenza stagionale degli ultimi giorni continuano ad alimentare lo spauracchio di una situazione che è ancora troppo recente per essere dimenticata così in fretta, quella della diffusione del Coronavirus.
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