lo spostamento definitivo dall'ospedale di Sciacca a quello di Agrigento del dottor Giuseppe Tulumello. È lui, da oggi, il nuovo primario del reparto di Ortopedia e Traumatologia del "San Giovanni di Dio". Ruolo che per un po' di anni ha ricoperto al "Giovanni Paolo II". Nosocomio che, dunque, perde un altro primario. Tulumello ad Agrigento prende il posto del dottor Giovanni Palmisciano, che insieme ad altri tre colleghi dal primo novembre scorso si era dimesso, generando come è noto a cascata una serie di provvedimenti, tra cui la stessa chiusura momentanea dell'Ortopedia di Sciacca, con dirottamento del trattamento dei casi traumatologici tra Agrigento (di giorno) e perfino Caltanissetta (di notte). Vicenda, questa, a cui, dopo l'intervento di Renato Schifani in persona, si era provato a porre rimedio attraverso la collaborazione di ortopedici provenienti dal Civico di Palermo per garantire almeno gli interventi chirurgici, mentre nel frattempo un medico, alla vigilia della pensione, ha garantito l'ambulatorio, mentre un altro ortopedico, in quiescenza da qualche tempo, aveva ripreso servizio nelle corsie del "Giovanni Paolo II" grazie ad una convenzione tra l'Asp e una società privata impegnata nel reclutamento di medici.
Tulumello naturalmente si avvicina fisicamente alla sua città, Favara, ed è comprensibile che questo gli faccia piacere. Un professionista stimatissimo, che nella sua attività svolta al "Giovanni Paolo II" ha dimostrato competenza, attirando su di sé la stima totale da parte di collaboratori e pazienti. Il rischio di apparire provinciali e tendenti al vittimismo è alto, ma non è possibile non notare come l'approdo ad Agrigento del dottor Tulumello sia piuttosto indicativo di come la bilancia penda ancora una volta per l'ospedale del capoluogo. Che è Dea di primo livello come però lo è anche quello di Sciacca. Ma purtroppo conosciamo tutti la differenza tra la teoria e la pratica.
Un approdo ad Agrigento che, come dicevamo, non è un fulmine a ciel sereno, e che recentemente ha visto l'Asp dotare quel reparto di un robot-chirurgo che potrà impiantare le protesi al ginocchio e all’anca. Il 2024 si apre dunque con una nuova notizia che conferma le difficoltà di personale, con Zappia alle prese con la necessità di coprire i posti vacanti. Ma di fronte ad una coperta evidentemente troppo corta, gli spostamenti dei pochi professionisti a disposizione inevitabilmente lasciano scoperte altre caselle. In attesa che riparta la convenzione con gli ortopedici del Civico o con quelli (si spera) della Fondazione Giglio di Cefalù, quella presieduta dal dottor Giovanni Albano, fratello dell'assessora democristiana Nuccia Albano. Tra i medici pendolari c'è anche lo stimato medico saccense del Civico Franco Raso. La questione del dirottamento del dottore Tulumello da Sciacca ad Agrigento è solo l'ultima di una serie di problematiche che riguardano l'ospedale di Sciacca. L'ultima pezza Zappia l'ha messa sull'Oncologia, disponendo che accanto al dottor Domenico Santangelo ci sia almeno un altro medico proveniente da uno degli altri ospedali della provincia. Le lacune sono venute fuori quando Santangelo, purtroppo, per motivi di malattia, si è dovuto assentare. E una trentina di pazienti dell'Oncologia sono rimasti sostanzialmente allo sbando.
Oggi il caso Tulumello vede intervenire l'associazione "Orazio Capurro", che ne approfitta per ribadire come, soltanto il ritorno del "Giovanni Paolo II" ad azienda ospedaliera autonoma dall'Asp di Agrigento potrà risolvere i problemi che attraversa la sanità saccense. "Andando via il dottor Tulumello è andato via purtroppo anche il dottor Marco Giuffrida", fa notare Alessandro Capurro. Il quale aggiunge anche come l'Ospedale di Sciacca abbia perso due risorse importanti, "medici validi sia dal punto di vista professionale che umano. Purtroppo - aggiunge Capurro - per colmare lacune e risolvere i problemi degli altri Ospedali dell'ASP di Agrigento con troppa facilità si depotenzia Sciacca, si preleva da Sciacca, si "saccheggia e devasta" Sciacca. Purtroppo tutto questo a Sciacca accade spesso, difficilmente e raramente accade il contrario".
L'emergenza sanità a Sciacca, quella sottolineata dalle migliaia di persone che hanno partecipato al corteo dello scorso mese di novembre, è quella che ha concluso il 2023 e sta riaprendo il 2024. Il sindaco Termine nel corso della sua ultima conferenza stampa di fine anno ha annunciato un incontro con il presidente della Regione, insieme agli altri sindaci del comprensorio, per invocare ancora una volta la necessità di dare risposte ad un comprensorio, quello che afferisce al "Giovanni Paolo II", in grandi difficoltà e con tanti problemi, anche apparentemente meno gravi ma che causano lo stesso pesanti disagi. Sono diverse, infatti, le segnalazioni che riferiscono di numerosi ascensori dell'ospedale di Sciacca che non sono funzionanti.