del territorio che è carente, con liste di attesa per visite ed esami e cittadini costretti a ricorrere alle strutture private. E’ la fotografia della sanità nel territorio di Sciacca contenuta nella relazione annuale del Tribunale per i Diritti del Malato. Lilla Piazza e Calogero Cantone evidenziano come la gravità della situazione e le mancate risposte da parte dell’Asp abbiano portato, insieme al Comitato per la Sanità del quale il Tribunale per i Diritti del Malato fa parte, ad una battaglia e una mobilitazione sfociata poi nella mobilitazione del 10 novembre scorso che ha visto la partecipazione dei sindaci del territorio, studenti, associazioni,movimenti, sindacati e anche, il clero. Nulla è cambiato rispetto alla funzionalità di un ospedale, quello di Sciacca, che dovrebbe essere soprattutto un presidio di emergenza urgenza e che, con il rango di stroke unit, dovrebbe garantire ai cittadini di un vasto territorio salute e sicurezza in particolare nelle situazioni di urgenza. Tribunale per i diritti del Malato che poi dichiara di condividere pienamente le critiche sull’opportunità d'impegnare risorse economiche, umane e strumentali per l’ospedale di Ribera che però non migliorano la performance della sanità pubblica del territorio, non implementando l’offerta sanitaria, ma creando solo doppioni.
L’auspicio espresso è che il governo regionale cambi rotta e affronti la problematica “sanità” tenendo conto dei reali bisogni dei cittadini.
Tribunale per i Diritti del Malato che poi torna a denunciare come il depotenziamento progressivo del Giovanni Paolo II sia iniziato da quando l’ospedale dipende amministrativamente dell’ASP di Agrigento, perdendo l’autonomia di Azienda Ospedaliera. Dal 2010 al 2014 sono stati persi 13.432 accessi al nosocomio saccense ed è iniziato un declino che non si è fermato neanche con il riconoscimento di Struttura Dea di primo livello.
Tutto ciò, rimarcano Lilla Piazza e Calogero Cantone, nonostante l’abnegazione e le competenze professionali del personale sanitario.
Una situazione che ha portato il Tribunale per i Diritti del Malato di Sciacca, di concerto con la nostra segreteria regionale, e in vista della nuova rete ospedaliera , a richiedere una modifica dello status dell’ospedale di Sciacca da presidio dipendente dall’Asp di Agrigento in azienda territoriale, in virtù della posizione geografica e della presenza della banca del cordone ombelicale unica in tutta l’Italia meridionale.