oggettivamente, non sono certo in cima all'agenda delle amministrazioni comunali. Eppure il tema, al di là di superstizioni ed esorcismi sui generis, che sovente inducono tutti ad evitare di parlarne, fa parte a tutti gli effetti della quotidianità, compresa quella civica. E allora, a prescindere da un regolamento, quello vigente, che prevede ancora concessioni di loculi e cappelle per un periodo forse troppo lungo, vale a dire 99 anni, tempo che onestamente sfiora la biblica 'eternità', andrebbero risolti diversi problemi, compresi quelli infrastrutturali, dove ci sono manufatti che cadono letteralmente a pezzi. Il problema più urgente al momento è una indisponibilità atavica di loculi, che impedisce la degna sepoltura di una settantina di salme tuttora in giacenza nel deposito cimiteriale. Numero che ovviamente, in assenza di iniziative, è destinato di giorno in giorno ad aumentare. Eppure oltre un anno fa il consiglio comunale approvò uno stanziamento 'urgente' per la realizzazione di una novantina di tombe. Ma siamo tuttora fermi al palo. A risollevare la questione sono stati oggi i due consiglieri comunali di Fratelli d'Italia Calogero Bono e Gaetano Cognata. I quali hanno sottoscritto una interrogazione consiliare in cui, sul tema, accusano apertamente l'amministrazione Termine di immobilismo. Evidenziano come il comune di Sciacca risulti carente già da diversi anni nella disponibilità di loculi cimiteriali, richiamando anche le precise promesse fatte dal sindaco durante la sua campagna elettorale in ordine alla necessità di mettere mano alla gestione dell'area cimiteriale nel suo complesso. Ricordano così, Bono e Cognata, sottolineando quello che definiscono "con l'intervento determinante della opposizione", che a novembre del 2022 il consiglio comunale, deliberò uno stanziamento per consentire in via di emergenza la realizzazione di 90 loculi cimiteriali con la precisa indicazione della amministrazione che quello sarebbe stato solo un intervento tampone ed eccezionale. Fanno notare tuttavia, i due esponenti di Fratelli d'Italia, che sono trascorsi 14 mesi, e in questo periodo si è solo sentito parlare di interventi volti alla realizzazione di loculi cimiteriali anche con interventi negli strumenti di programmazione ma nulla di concreto è stato portato avanti con azioni amministrative precise. "Tale incresciosa situazione di immobilismo totale della amministrazione comunale - osservano Bono e Cognata - sta creando seri problemi anche di natura sanitaria, stante che oggi risultano circa 70-80 bare non seppellite nei magazzini del cimitero di Sciacca. Eppure - concludono - l'argomento è stato anche oggetto di una trattazione in aula consiliare anche li con precise prese di posizione della amministrazione volte alla risoluzione del problema. I consiglieri comunali chiedono di sapere dall'amministrazione se le criticità siano conosciute, le ragioni per le quali non ci si è attivati nel corso di questi 14 mesi, quali sono nel concreto le intenzioni della amministrazione comunale e, infine, se sia intenzione di procedere anche alla realizzazione di loculi da destinare per l'assegnazione a persona in vita.
Un tema fondamentale per la comunità, al quale negli anni si è corso ai ripari attraverso l'assegnazione di project financing che in più di una circostanza hanno permesso di dare qualche risposta alla cittadinanza. Un ricorso ai privati che ad un certo punto tuttavia, probabilmente anche per ragioni ideologiche, è stato interrotto, e sul quale dunque manca la necessaria volontà politica. Eppure giacciono tuttora nei cassetti degli uffici del comune di Sciacca almeno due progetti, presentati da altrettante imprese, per la realizzazione di un totale di circa 2.000 nuovi loculi cimiteriali. La conseguenza è che se da un lato non si lascia campo libero ai privati, dall'altro lato non si muove granché dal fronte comunale. E dire che il comune, dalla cessione della concessione delle tombe, che come eccepiscono oggi Bono e Cognata potrebbero essere affidate anche a persone tuttora in vita, potrebbe incassare anche un po' di denari.