rientra nel territorio in cui, in assenza di “rilevanti piogge”, l’acqua potrebbe essere sufficiente, nel peggiore dei casi, solo fino a metà maggio e, limitando i consumi, si potrebbe arrivare a metà giugno. Sono queste le drammatiche previsioni della Protezione civile regionale che ha aggiornato gli scenari di crisi di 105 comuni siciliani. Una emergenza causata dal lungo periodo di siccità, con scarse precipitazioni in autunno e inverno e temperature più alte della media. Anche le previsione di pioggia dei prossimi mesi, basandosi “sull’osservazione delle medie mensili degli anni passati, non appaiono sufficienti a riempire gli invasi e mitigare la siccità in atto”. Ma non basta, ad aggravare gli scenari c’è anche la previsione delle presenze di turisti nella stagione estiva, che “possono determinare un ulteriore aggravamento del quadro generale delle esigenze”. In un momento di così forte criticità, con una siccità severa, in alcuni tratti estrema, che ha determinato una situazione che in Sicilia non si verificava dal 1989, così come rilevato dal Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano, anche il risparmio delle risorse idriche da parte dei singoli cittadini assume un’importanza fondamentale. Per tali ragioni, il segretario generale dell’Autorità di bacino Leonardo Santoro, nominato commissario delegato per l’emergenza idrica dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha diffuso un vademecum di azioni e buone pratiche per il risparmio idrico potabile e la riduzione dei consumi. Il provvedimento è rivolto ai sindaci dei Comuni delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani, quelle in cui è stato necessario effettuare dei razionamenti. Sarà compito degli amministratori, poi, adottare i contenuti indicati nel vademecum con ordinanze contingibili e urgenti, provvedendo alla loro attuazione e osservanza anche attraverso la Polizia municipale. «La grave crisi idrica che stiamo vivendo – dice il presidente Schifani – richiede l’impegno di tutti, istituzioni e cittadini, anche nei comportamenti quotidiani. La Regione sta lavorando per utilizzare al meglio le risorse a disposizione per l’agricoltura e gli usi potabili provando anche a reperirne di nuove. E abbiamo chiesto al governo nazionale di sostenerci nei nostri sforzi. Occorre, però, che anche i cittadini attuino comportamenti virtuosi e responsabili per un uso corretto dell’acqua. Si tratta di alcuni piccoli accorgimenti che, sebbene semplici ed apparentemente poco incisivi, se moltiplicati, possono determinare un notevole risparmio delle risorse». Fra le misure contenute nel vademecum, l’applicazione di valvole rompigetto ai rubinetti, l’invito a controllare l’efficienza degli impianti idrici per verificare la presenza di eventuali perdite, a a non far scorrere inutilmente l'acqua come spesso succede, per esempio, quando ci si lava i denti, a razionalizzare l’utilizzo in cucina e ad usare lavastoviglie e lavatrici sempre a pieno carico. Ed ancora, il suggerimento di innaffiare solo nelle ore notturne, l’invito a non utilizzare l’acqua potabile per il lavaggio di veicoli privati, cortili e piazzali, a preferire l’impiego della doccia rispetto a quello della vasca e a non alimentare con acqua potabile fontane ornamentali, vasche e piscine. Una crisi idrica da codice rosso sulla quale interviene oggi la deputata nazionale del Movimento 5 Stelle Ida Carmina la quale annuncia la presentazione di una interrogazione urgente al Ministro Musumeci. Decenni di mala politica regionale con gestioni del servizio idrico poco illuminate e clientelari, hanno riportato i siciliani alla grande sete, dichiara la parlamentare che esprime piena solidarietà ai sindaci ed alle comunità in sofferenza. E' a rischio un servizio primario ed irrinunciabile, conclude Ida Carmina, a causa di una emergenza idrica in Sicilia che non è legata soltanto all’ emergenza climatica attuale ma anche alla cattiva gestione del servizio idrico in Sicilia da decenni a questa parte.