"Sulla base delle condizioni attuali,
gli agricoltori dovranno scegliere quali colture privilegiare, perché non c'è la disponibilità necessaria di acqua per tutte le piante". Lo dice Baldassare Giarraputo, commissario straordinario del Consorzio di bonifica Agrigento 3, che ribadisce come la situazione della siccità sia drammatica. E questo malgrado l'acqua del lago Arancio, a cui afferiscono gli agricoltori del Belice, sia tornata ad essere disponibile dopo una lunga inutilizzabilità causata dalla presenza sui fondali dell'alga rossa. Le ultime analisi hanno dato un esito favorevole.
"Al momento - aggiunge Giarraputo - su quel bacino sono invasati 16 milioni e mezzo di metri cubi di acqua. Normalmente il fabbisogno per gli agricoltori è di 20 milioni di metri cubi, ma quest'anno bisognerà rinunciare al travaso di acqua normalmente proveniente dalla diga Garcia, perché quella risorsa è già stata destinata dalla cabina di regia sulla siccità esclusivamente agli usi civili".
Giarraputo annuncia che nei prossimi giorni incontrerà le organizzazioni sindacali per programmare la campagna irrigua, pur in presenza di una prospettiva tutt'altro che incoraggiante: "La mancanza di piogge e l'aumento delle temperature potrebbero far peggiorare la situazione", aggiunge il commissario del Consorzio. "L'agricoltore che dispone di impianti propri di approvvigionamento idrico può fare una programmazione, gli altri devono fare attenzione". Sono a rischio le colture ortive, che hanno bisogno di molta acqua. "Le irrigazioni di soccorso per le coltivazioni arboree saranno assicurate, ma non potranno essere più di un paio. Speriamo che arrivi qualche precipitazione che ci consenta di respirare", conclude Giarraputo.
Il commissario del Consorzio annuncia infine un progetto per il riutilizzo, a fini irrigui, dei reflui trattati dal depuratore comunale di Sciacca.
Sulla questione del comprensorio riberese, e sulla richiesta dei sindaci di un nuovo invaso a valle del fiume Verdura, Giarraputo dice: "Ci vorranno anni per realizzarla".