nonostante le dichiarazioni ufficiali abbiano più volte respinto questa possibilità. I fatti, però, raccontano un’altra storia: la Regione Siciliana è ormai protagonista delle decisioni strategiche, come aveva preannunciato il presidente Renato Schifani. L’obiettivo dichiarato è un cambio di passo, e la recente sequenza di incontri operativi lo conferma. Dopo una prima riunione in Prefettura, alla vigilia della visita del presidente Sergio Mattarella, il governatore ha convocato due tavoli operativi. Il primo risultato concreto è stato l'addio di Giacomo Minio, presidente della Fondazione, che ha rassegnato le dimissioni venerdì sera. Non si esclude che altri componenti del Consiglio di amministrazione possano seguire la stessa strada. Ad imprimere una svolta nella gestione di Agrigento 2025 è stato il sindaco Francesco Miccichè, che ha richiesto ufficialmente le dimissioni del presidente della Fondazione, Giacomo Minio. In una nota, Miccichè ha dichiarato: "Si è resa necessaria una revisione per garantire maggiore efficacia e trasparenza nella guida della Fondazione". Ora si apre la partita per la successione. I tempi saranno necessariamente rapidi e tra i nomi più accreditati emerge quello di Giovanni Ilarda, ex magistrato, già procuratore generale di Trento ed ex assessore regionale nella giunta Lombardo. Ilarda, nel 2022, è stato scelto proprio da Schifani come liquidatore del Consorzio Asi orientale. In alternativa, si fa strada anche un altro profilo di alto livello: Massimo Russo, magistrato noto per il suo impegno nella lotta alla mafia e attualmente alla procura dei Minori. Anche Russo, come Ilarda, ha un passato da assessore regionale, con delega alla Sanità. Con una Regione sempre più al timone, si attendono sviluppi decisivi per il futuro di Agrigento 2025, una sfida che adesso passa nelle mani di Palermo.