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12
Febbraio

Acqua. Emergenza cessata, ma a San Marco utenti a secco da settimane

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Pubblicato in Attualità

La contrada San Marco è a secco da circa 15 giorni e

cresce l’esasperazione dei residenti costretti a ricorrere alle autobotti dei privati per riempire le cisterne. Una situazione che risulta incomprensibile considerato che è stata superata l’emergenza che ha coinvolto l’intera città e che è stata legata all’ennesimo furto messo a segno ai pozzi Carboj.

Dallo scorso fine settimana l’erogazione è ripresa più o meno regolarmente ma non nella località San Marco, fatta eccezione per qualche arteria della zona in cui è arrivata solo per un’ora e non è stata di conseguenza sufficiente a soddisfare le esigenze. Solo un’ora e solo in alcune zone, tutto il resto della località San Marco è ancora in attesa di ricevere l’approvvigionamento idrico con la beffa che nel sito di Aica viene riportata una erogazione in corso che non trova riscontro nella realtà. Neanche questo si riesce a garantire, dunque, ossia una reale contezza dei turni di erogazione idrica. In località San Marco, poi, ci sono utenti che si ritrovano l’acqua davanti casa, ma non nelle cisterne. In via Ruggero il Normanno sono ormai esasperati dalla perdita idrica che si registra da tanti mesi, ma alla quale non è stato posto rimedio nonostante le tante sollecitazioni. Al contempo non ricevono l’approvvigionamento idrico.

Storie di disservizi ormai noti da tempo e che nulla hanno a che fare le situazioni di emergenza, come quella che si è venuta a generare a seguito dei due furti in poche settimane messi a segno ai pozzi Carboj. Oggi, intanto, la gestione del servizio idrico è anche al centro delle polemiche politiche con l’assessore ai Servizi a Rete Alessandro Curreri che replica alle dichiarazioni di ieri del segretario cittadino della DC Giuseppe Milioti. Non ho mai detto che la crisi idrica fosse finita, ma che a seguito del ripristino del funzionamento dell'impianto Carboj si è chiusa la fase di emergenza provocata dal furto di cavi elettrici, ribatte Curreri evidenziando che di conseguenza non c’erano più le condizioni per tenere un servizio di supporto all’ente gestore, attraverso le autobotti della Protezione Civile e della Forestale. Ripristinati pozzi e ripresa l’erogazione, aggiunge l’assessore Curreri, rimane la criticità legata ad una rete idrica colabrodo che si sta cercando di fronteggiare giornalmente, seppure spesso con il risultato di ripristinare un tratto di rete per poi assistere subito dopo ad una nuova perdita, nella stessa arteria. Il neo assessore rimarca il lavoro che si sta portando avanti, in sostituzione di Aica, sul fronte delle perdite per far fronte a una situazione difficile e che si risolverà soltanto con un intervento radicale: la realizzazione di nuova rete idrica. I lavori in sostituzione di Aica sono importanti perchè hanno consentito ad esempio di operare celermente su crolli e cedimenti improvvisi, come quello in Corso Vittorio Emanuele, in via Pietro Gerardi e via Giotto, ma è lo stesso assessore Curreri ad evidenziarne i limiti e sollecitare nuove poste in bilancio, ma soprattutto un impegno comune per ottenere il finanziamento della nuova rete idrica della città di Sciacca. “Ci aiuti a raggiungere questo obiettivo la DC, mettendo a frutto le proprie conoscenze e i propri collegamenti virtuosi” chiosa l’assessore ai servizi a rete.

Intanto, si attende ancora la disponibilità dei vertici di Aica a partecipare alla riunione a Sciacca che era stata programmata per la scorsa settimana ma che è stata rinviata a causa dell’impossibilità per il direttore generale di garantire la sua presenza. Solleciteremo una nuova data e se non ci saranno risposte ci rivolgeremo al Prefetto di Agrigento, dichiara oggi il presidente del Consiglio Comunale Ignazio Messina.

 

Letto 190 volte Ultima modifica il Mercoledì, 12 Febbraio 2025 13:42

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