È di tre giorni fa il decreto firmato dal dirigente dell’assessorato regionale agli Enti Locali Rosolino Greco attraverso il quale vengono stanziati i primi 30 dei 100 milioni di euro che il Governo Musumeci ha deciso di destinare ai comuni nell’ambito delle “Misure di sostegno all’emergenza socio-assistenziale da COVID-19”.
Si tratta di fondi che vanno ad aggiungersi ai 400 milioni di euro stanziati nei giorni scorsi dalla Protezione civile nazionale (anche questi destinati e ripartiti tra le singole municipalità) con l’obiettivo specifico di sostenere le famiglie in difficoltà dei rispettivi territori, oggi in condizione ancora più critica a seguito delle restrittive misure di contenimento imposte dalla necessità di limitare il contagio del Coronavirus.
Il presidente della Regione d’altra parte già la scorsa settimana aveva annunciato imminenti misure ad hoc che, a questo punto, evidentemente, permettono di immaginare anche un ampliamento significativo della platea di beneficiari di somme che, di fatto, attraverso adeguati avvisi pubblici, dovranno essere trasformate in “buoni spesa” o “voucher” per l’acquisto di beni di prima necessità (alimenti, prodotti farmaceutici, prodotti per l’igiene personale e domestica, bombole del gas).
Con questo provvedimento al comune di Sciacca (sulla base della sua popolazione) sono stati destinati 242 mila euro, ma con le altre quote previste (visto che quelle licenziate oggi ammontano al 30% del plafond) quello che si prefigura è un finanziamento complessivo di circa 800 mila euro, che si possono aggiungere ai 360 mila giunti dalla Protezione civile, quasi un milione e duecentomila euro disponibili, sicuramente una cifra interessante. Ma se il provvedimento della Protezione civile non ha previsto parametri specifici nell’assegnazione delle somme, quello della Regione invece ha determinato il valore unitario dei buoni spesa concedibili per singolo nucleo familiare, tenendo conto della sua composizione. In soldoni: si prevedono buoni spesa da 300 euro per i nuclei composti da una sola persona; 400 euro per una famiglia composta da due persone; 600 euro per nuclei composti da tre persone; 700 euro per quattro persone e 800 euro per cinque o più persone all’interno della stessa famiglia. L’amministrazione comunale ovviamente dovrà pubblicare un nuovo avviso.
Anche i comuni, nella ripartizione delle somme della Protezione civile, avevano provveduto autonomamente ad uno scaglionamento delle somme sulla base della composizione delle famiglie bisognose ma, a questo punto, evidentemente, potranno adoperarsi sulla base di quanto previsto dal decreto in questione. Per quanto riguarda le somme previste dal decreto per i comuni dell’hinterland, si segnalano 112 mila euro a Ribera e 74.500 euro a Menfi.