di potere fare ricorso all'unico edificio indipendente del complesso ospedaliero di Sciacca (quello dove da qualche anno si trova il Poliambulatorio) all'interno del quale potere eventualmente istituire non tanto un Covid Hospital (per fare questo ormai è tardi) quanto un futuro reparto delle Malattie infettive. Un'ipotesi di lavoro, quest'ultima, che sta avendo attenzione, anche perché si pensa che così facendo si suggellerebbe il definitivo potenziamento del "Giovanni Paolo II", rendendo ancora più concreta la sua importanza sul territorio e l'indipendenza, per talune patologie, dai grandi ospedali di Palermo o Caltanissetta. Una proposta, quella firmata da Rino Marinello, su cui si sono già espressi favorevolmente due ex sindaci di Sciacca, chiamati nei giorni scorsi ad esprimere la loro opinione sull'emergenza coronavirus, ovverosia Ignazio Cucchiara e Mario Turturici. Proposta che oggi (più o meno indirettamente) ha visto intervenire la stessa Margherita La Rocca Ruvolo, che si è impegnata a concretizzare, attraverso i suoi compiti istituzionali, l'istituzione di un reparto di Malattie infettive e, a questo punto, è possibile immaginare anche della stessa Pneumologia. A pensarla allo stesso modo è anche lo pneumologo ed ex sindaco di Ribera e sottosegretario alla Salute Nenè Mangiacavallo, il quale fa notare che è fondamentale pensare ad un reparto di Malattie Infettive per l'ospedale di Sciacca, sia per gestire l'emergenza attuale, sia come definitiva offerta assistenziale da mettere a disposizione di due province, quelle di Agrigento e Trapani, che non ne sono dotate, pur in presenza di un notevole rischio infettivologico, indipendente dal coronavirus e legato al numero elevato di soggetti stranieri presenti nel nostro territorio.
Dallo stesso Nenè Mangiacavallo si apprende inoltre che all'ospedale di Ribera sarebbero in corso di realizzazione 10 posti-letto di Terapia Intensiva, come rivelano queste foto riguardanti le opere murarie ed impiantistiche. L'ex sottosegretario si domanda se non si rischi di creare un flop come il mega ospedale ricavato alla Fiera di Milano, alla luce dell'attuale trend nazionale che per fortuna sta vedendo liberarsi ogni giorno posti letto in Rianimazione, non tralasciando il fatto che dalle nostre parti non ci sarebbe il personale specializzato da destinare a una nuova unità rianimatoria, che non a caso richiede un lavoro coordinato di Rianimatori, Cardiologi, Nefrologi, Internisti, Neurologi, Chirurghi e, nel caso del COVID 19, anche di Infettivologi, oltre che di Infermieri specializzati ed altre qualificate ed esperte figure professionali.
In un lungo e particolarmente interessante dossier (che pubblichiamo integralmente sul nostro sito telemontekronio.it), scaturito da uno studio attento della situazione del contagio, che evidentemente dalle nostre parti non ha "sfondato", il dottore Mangiacavallo fa notare che al fine di rispettare il contenimento del contagio, la soluzione non può essere quella degli interventi chirurgici dei pazienti contagiati all'ospedale di Ribera, e per tante ragioni, soprattutto perché il rischio di contagio sarebbe particolarmente elevato per i pazienti e per il personale. Una ipotesi praticabile già subito e almeno per il periodo dell’emergenza, sarebbe quella di utilizzare le sale operatorie del "Fratelli Parlapiano" per interventi chirurgici non effettuabili presso l’ospedale di Sciacca e che non richiedono assistenza rianimatoria.
Oggi intanto il deputato regionale Matteo Mangiacavallo ha scritto all'assessore Razza. Premette che, dopo la paura iniziale, la diffusione del Covid-19 per fortuna è rimasta contenuta, fatto questo che - secondo Mangiacavallo - pone il governo della Regione di fronte alla necessità di programmare subito nuove strategie, percorsi specifici e strutture dedicate per far fronte ad eventuali e nuove emergenze sanitarie. È In tale direzione che, facendo notare come l'Agrigentino sia il territorio più esposto al rischio contaminazione di eventuali malattie infettive gravi, magari anche provenienti dalle popolazioni extracomunitarie che annualmente sbarcano sulle coste siciliane, Mangiacavallo chiede che proprio questo territorio venga dotato di una struttura sanitaria d'eccellenza che possa svolgere un'attività di cura e ricerca sulle malattie infettive e tropicali attraverso una serie di reparti (pneumologia, rianimazione, sale operatorie) con adeguate e specializzate risorse umane e dotazioni strumentali avanzate. Cosa che per il parlamentare grillino non si può fare in presenza di reparti Covid negli ospedali collegati con le reti dell’infarto, dell'ictus cerebrale e delle Stroke Unit per l'assistenza alle emergenze alle malattie cerebro vascolari. Suggerisce dunque, Mangiacavallo, di pensare di trasformare alcuni siti in centri d'eccellenza e, pare di capire, anche se Mangiacavallo non lo dice, il riferimento sembra proprio espressamente al "Fratelli Parlapiano" di Ribera.