Altro passo in avanti per il miglioramento del pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca.
La Direzione strategica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento ha approvato amministrativamente il progetto per la realizzazione della camera calda e per l’intera rimodulazione del pronto soccorso del Giovanni Paolo II. Il “via libera” consente di avviare le procedure di gara per un importo omnicomprensivo che ammonta a un milione e trecentosettantamila euro. Un corposo investimento, mirato ad incrementare l’efficienza e la salubrità degli ambienti e superare così alcuni rilievi a suo tempo mossi dal Nucleo Antisofisticazioni e sanità dei Carabinieri. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo corpo di fabbrica per la camera calda, la redistribuzione degli attuali ambienti del pronto soccorso oltre che il complessivo ammodernamento strutturale ed impiantistico.
Se per il pronto soccorso e la camera calda del “Giovanni Paolo II” si tratta del primo, importante passo verso il cantieramento dell’opera, è invece in dirittura d’arrivo la consegna del nuovo reparto di nefrologia e dialisi sito al terzo piano dell’ospedale (oggi ospitato al piano terra dello stesso edificio). I locali dell’Unità operativa occuperanno una superficie di circa mille e trecento metri quadri su un unico livello e sono già suddivisi in due ali comunicanti tramite un atrio. Nell’ala ovest sarà attivo il servizio di dialisi mentre in quella sud sarà ospitata la nefrologia. Gli elevati standard di confort e sicurezza del reparto sono garantiti dal completamento di un radicale intervento tecnico che ha previsto, sotto il profilo strutturale, la realizzazione di una nuova pavimentazione, la rimodulazione dei locali, il rifacimento dei servizi igienici e la realizzazione di controsoffitti. Rifatti completamente anche gli impianti idrici, elettrici, di climatizzazione, di distribuzione dei gas medicali e antincendio.
Soddisfazione per il doppio risultato è stata espressa sia dal direttore generale ASP facente funzioni, Alessandro Mazzara, sia dal direttore sanitario, Gaetano Mancuso. E mentre a Sciacca viene ristrutturata e adeguata l’area di emergenza urgenza, a Ribera la battaglia per il mantenimento del pronto soccorso e per la salvaguardia di tutta la struttura approda nuovamente all’Ars. La commissione Salute tornerà ad affrontare la questione del “Fratelli Parlapiano” di Ribera il 12 febbraio prossimo. La presidente Margherita La Rocca Ruvolo a margine di un incontro con l’assessore regionale per la Salute Ruggero Razza al quale hanno partecipato anche i deputati agrigentini Giusy Savarino e Riccardo Gallo, ha convocato per un’audizione i dodici sindaci del comprensorio che hanno sottoscritto la lettera inviata oltre che alle autorità regionali e nazionali anche alle Corte europea dei diritti dell'uomo.
La vicenda dell’ospedale di Ribera mi sta particolarmente a cuore e da parte mia – ha dichiarato l’on La Rocca Ruvolo - continuerà ad esserci il massimo impegno in termini di ascolto, dialogo e collaborazione nella ricerca di soluzioni per garantire ai cittadini servizi sanitari di qualità. Nessuno pensi, precisa la presidente della commissione salute dell’Ars, di farne una questione di campagna elettorale, anche in considerazione del fatto che la nuova rete ospedaliera è frutto di un lavoro fatto dal precedente governo in applicazione del decreto Balduzzi e proseguito da quello attuale che ha, di fatto, recepito tutte le indicazioni provenienti dal ministero della Salute.
Primo giorno di Fase 2 e arriva anche la richiesta di convocare il Consiglio Comunale di Sciaccache non si riunisce, per ovvie ragioni, ormai da mesi.
Richiesta inoltrata questa mattina al presidente del consiglio comunale dai consiglieri Salvatore Monte (Sciacca al Centro) – dall’indipendente Carmela SantGiuseppe Milioti (Progetto Sciacca) – Gaetano Cognata (Fratelli d’Italia) e Silvio Caracappa e Lorenzo Maglienti (Forza Italia).
Ritengono opportuno si faccia una panoramica dell’attuale crisi sanitaria e delle misure economiche messe in campo dall’Amministrazione Comunale, dalla Regione Siciliana e dal Governo centrale per fronteggiare il disagio economico che, giorno dopo giorno, si sta trasformando in una dolorosissima piaga sociale.
Pur consapevoli che altri comuni hanno già riunito il Consiglio, nelle sedi proprie e con le misure di precauzione suggerite, i consiglieri saccensi lasciano al presidente del Consiglio Comunale la possibilità di convocare l’adunanza consiliare nelle modalità che ritiene opportune, purchè questo avvenga in tempi celeri.
L’auspicio è quello di una conferenza dei capigruppo convocata in tempi strettissimi per delineare la data e l’ordine del giorno.
Non riteniamo condivisibile, concludono, che qualcuno possa pensare di mettere il bavaglio al pluralismo democratico che, anche in questo tempo, costituisce un grandissimo valore di civiltà democratica.
E’ in corso l’ennesimo scontro tra opposizione e amministrazione comunale,