Ha aperto un confronto acceso, a Ribera, la questione riguardante gestione dell'emergenza sanitaria da un lato, e funzionamento delle scuole dall'altro. Se nei giorni scorsi una ventina di genitori si sono rivolti a Matteo Ruvolo per chiedere (e per ragioni diverse, anche di tipo organizzativo e familiare) la riattivazione immediata delle lezioni in presenza fino alla prima media (al momento sospese nell'ambito dell'istituzione della zona rossa), oggi un altro gruppo piuttosto corposo, formato da 250 genitori di alunni che frequentano alcune scuole riberesi (Navarro, F.Crispi e Don Bosco), ha preso posizione in maniera diametralmente opposta. Spinti da quella che definiscono "la paura e l'incremento dei contagi", hanno chiesto la conferma della didattica a distanza almeno fino a giovedì 22 aprile, data di scadenza della zona rossa. Le lezioni in presenza dovrebbero già riprendere lunedì 19, alla luce dei numeri di contagi tra gli alunni (11) che rientrano nei parametri dell'Asp.
Fanno notare, queste famiglie, che sono stati gli stessi dirigenti scolastici nonché i sindaci a manifestare perplessità sulla sicurezza delle scuole, anche alla luce delle varianti del virus. Segnalano, inoltre, autorevoli fonti scientifiche secondo cui la ripresa delle attività scolastiche in presenza rappresenta solo un rischio di diffusione ulteriore dei contagi, sia per le varianti (che colpiscono i più piccoli) sia per la impossibilità di mantenere il distanziamento in classe e anche nell'uso dei bagni o nel semplice contatto con la maniglia per l'apertura di una porta. Per queste famiglie, dunque, la riapertura delle scuole non è più importante dei danni economici che, per il covid, stanno subendo le molteplici attività già chiuse da più di un anno, considerato che (sebbene con qualche difficoltà) la DAD garantisce il diritto all'istruzione.
Pur precisando di credere fortemente nel valore delle lezioni in presenza, i 250 genitori evidenziano anche che purtroppo i bambini inconsapevolmente diventano veicoli di contagio del virus dalle famiglie alla scuola e dalla scuola alle famiglie. Sono solo i genitori coloro che possono prendersi la responsabilità per la salute dei loro figli. Riattivare le lezioni in presenza sarebbe dunque - a giudizio di chi ha firmato questa lettera - un gesto di grande irresponsabilità.
Parafrasando Antonello Venditti, i partiti sono come certi amori: non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano.
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