Nel gruppo delle persone positive degli ultimi giorni,
L'attesa disponibilità dell'ospedale di Ribera continua a rivelarsi una specie di elastico in perpetuo movimento. Ha destato non poca sorpresa la notizia che, malgrado l'annunciata disponibilità dei primi posti letto in degenza ordinaria Covid, questi ricoveri continuino ad essere fatti all'ospedale di Sciacca. Un traguardo che sembrava vicino ma che, poi, è tornato ad allontanarsi. A svelare l'arcano è stato l'ingegnere Tuccio D'Urso in persona, il supercommissario per l'emergenza Covid in Sicilia, colui che (delegato da Nello Musumeci) ha il potere di comprare i dispositivi diagnostici e appaltare i lavori nelle singole strutture sanitarie che sorgono nella regione.
Ieri, come ha pubblicato il Corriere di Sciacca, D'Urso ha effettuato un sopralluogo al "Fratelli Parlapiano" per verificare gli interventi di adeguamento effettuati al fine di rendere la struttura un Covid Hospital. Interventi che, giova ricordarlo, sono partiti solo sotto la gestione manageriale di Mario Zappia, malgrado fossero mesi che non si parlava d'altro. L'attuale commissario dell'Asp non ha trovato niente, e ha dovuto iniziare da zero. Eppure Zappia è stato ugualmente destinatario di critiche, al punto che in un dato momento, dopo che erano trascorse infruttuosamente le scadenze inizialmente iniziate, ha preferito non dare più alcuna data per il completamento dei lavori. Forse adesso ci siamo.
Sopralluogo, quello di D'Urso, al termine del quale si è appreso che ci vuole qualche altro giorno di tempo prima di potere aprire l'ospedale. Il piano dove sorge il Covid Hospital è il secondo, quello che prima era occupato dalla Fondazione Maugeri, nel frattempo trasferita nel piano superiore. Bisogna fare gli ultimi interventi, quelli necessari all'assemblaggio e alla messa in funzione dei macchinari e gli altri di messa in opera degli interventi strutturali, quelli che permetteranno di disporre dei posti letto previsti di terapia intensiva e sub-intensiva. Interventi che dipendono proprio da D'Urso. Il quale ha dichiarato al Corriere di Sciacca che "il Fratelli Parlapano e il Garibaldi di Catania saranno le prime strutture Covid ad essere completate. Strutture definite "senza eguali in tutta Italia", con attrezzature tecnologicamente avanzate e di ultima generazione". Obiettivo adesso è inaugurare il reparto il 20 marzo, al più tardi alla fine del mese.
Rimangono in piedi al momento dubbi e criticità sulla necessità di disporre di personale sufficiente e soprattutto qualificato anche per far partire il Covid Hospital. Questa vicenda in ogni caso può definirsi paradigmatica dell'andamento delle cose burocratiche in Sicilia. Inutile dire che la speranza diffusa è che, soprattutto grazie ai vaccini l'andamento della curva epidemiologica finalmente tranquillizzi tutti e che addirittura non ci sia più bisogno di alcun Covid Hospital. Anche se, ovviamente, lo sguardo di tutti è puntato sul futuro, a quando finalmente questo Covid sarà stato sconfitto, con la nascita (a Ribera) dell'atteso Centro per le Malattie Infettive.
Ci sono stati 3 guariti a Sciacca nelle ultime 24 ore.
Nelle ultime 24 ore in Sicilia ci sono stati 515 nuovi casi positivi al Covid-19,