Presenza diretta nei luoghi di maggiore sofferenza, sostegno alle collettività più colpite,
Senza consiglio comunale l'amministrazione aprirebbe una fase inconcludente e nociva non solo per Sciacca ma per il territorio tutto. È questo il tono durissimo dell'attacco mosso stasera dal gruppo politico di Italia Viva, quello che fa capo alle posizioni di Nuccio Cusumano. Per il quale la bocciatura del Consuntivo dell'altra sera segna "la fine di una esperienza politico amministrativa lacerata, in corso d'opera, da una lunga serie di abbandoni, cambi di casacca e nette rinunce a ricoprire incarichi assessoriali".
Italia Viva rivendica la sua decisione (risalente ormai ad un anno fa) di avere preso le distanze da quella che definisce "una minoranza che, con arrogante insistenza, si è ostinata e si ostina a governare la citta', nel tentativo di ridurre il Consiglio comunale a un luogo senza anima e senza voce".
I Renziani di Sciacca, dunque, chiariscono di avere votato il Consuntivo in coerenza e serietà con la propria posizione, posto che il Rendiconto riguardava atti di una giunta nella quale c'erano una propria rappresentanza, e ogni altro significato che a questo si volesse attribuire sarebbe improprio.
L'invito alla "minoranza che governa" è, dunque, quello di "liberare il campo consentendo alla città di tornare alle urne. Sarebbe un atto di grande generosità che rimedierebbe ai limiti di una legge scellerata che, sulla bocciatura del Consuntivo scioglie il consiglio preservando la istituzione che quel consuntivo ha generato".
Non escludono affatto, quelli di Italia Viva, di potere eventualmente aderire a quelle che definiscono "iniziative politiche definite forti", come la presentazione di una mozione di sfiducia da parte di chi ha bocciato lo strumento finanziario. Il gruppo capeggiato da Gianluca Guardino fa sapere che eventualmente non si sottrarrà.
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