Nel suo ormai consueto comunicato stampa, quello che annuncia cioè la sospensione del servizio di ritiro dell'umido, l'amministrazione comunale di Sciacca avverte che se nel successivo turno di ritiro dell'indifferenziato, gli operatori dovessero trovare nello stesso contenitore mischiati anche i rifiuti organici, allora i sacchetti non verranno ritirati. È un invito ai cittadini alla collaborazione, ovviamente, che probabilmente scaturisce da situazioni spiacevoli che si sono verificate. Ma è un invito che, al tempo stesso, si inserisce in un ambito ormai quasi surreale, quello nel quale l'eccezionalità si è trasformata in normalità, come nei film di Luis Bunuel. Anche i bambini ormai sanno che il centro di compostaggio non è in grado di inseguire i tre turni settimanali di ritiro dei rifiuti umidi, perché il numero di celle dove la spazzatura sosta prima di prendere la strada della trasformazione in compost, non è sufficiente. E così, almeno uno dei tre turni in questione deve giocoforza saltare. E con il turno saltano però anche i nervi della popolazione. Comprensiva quanto si voglia, ma anche piuttosto risentita, soprattutto quella che paga regolarmente la TARI, che in piena estate, con temperature più alte, si vede costretta a convivere con i rifiuti organici dentro casa, con una qualità della vita non certo esaltante.
Risale solo alla fine del 2019 lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per adeguare la capienza dell'impianto di Santa Maria, raddoppiandone la capacità da 1.400 a 2.800 tonnellate l'anno. Un finanziamento approvato su proposta dell'assessore Alberto Pierobon, che conosce perfettamente, per averla visitata e per avere avuto un'interlocuzione diuturna con Francesca Valenti, la situazione di crisi in cui versa il territorio di Sciacca. Stanziamento approvato, eppure non si sa ancora nulla né di necessarie gare d'appalto per l'affidamento delle opere, né tanto meno di avvio dei lavori da effettuare. E dire che sono già trascorsi 7 mesi. Scenari complicati, in un settore (quello dei rifiuti in Sicilia) dove concorrono tanti di quegli interessi politici ed economici (le due cose spesso non sono separate) non certo difficili da comprendere.
Il mancato ritiro dell'umido una volta la settimana, alla fine, è solo uno degli anelli deboli di una catena nella quale si inseriscono criticità diverse, come quelle che vedono il conferimento da parte di rifiuti raccolti in comuni che non pagavano regolarmente la loro quota parte per il funzionamento della società che gestisce gli impianti (oggi confluita all'interno della SRR). Fatto, questo, che più volte ha generato il dibattito sulla necessità di sbarrare l'accesso a chi non fosse in regola. Tentativo comunque fallito. E così, per i sovvalli (rifiuti indifferenziabili che scaturiscono dalla selezione fatta sull'umido) si è costretti a conferire presso una discarica privata. Con tutti i problemi del caso: l'impianto di Enna ha sbarrato le porte, e si sta cercando di nuovo di raggiungere un'intesa con la discarica Catanzaro di Siculiana. Il tutto a costi tutt'altro che contenuti (siamo ormai a 240 euro a tonnellata). E la discarica di Saraceno Salinella di Sciacca è ormai satura, e si continua ad aspettare (anche qui) l'intervento di ampliamento con la realizzazione della famosa vasca V5, lavori da oltre 20 milioni di euro di cui si parla da anni ma che non hanno ancora visto la luce, malgrado i ripetuti annunci.
Il sistema è ormai nel bel mezzo di un corto circuito. In Sicilia quello dei rifiuti è un business, non sempre legale, come dimostrano le numerose inchieste giudiziarie che si susseguono da tempo. Ecco come, dunque, il mancato ritiro dell'umido, una volta la settimana, sia il primo microtassello di un gigantesco puzzle nel quale i singoli pezzi non riescono a trovare la giusta collocazione. Ed ecco come il disappunto dei cittadini, a questo punto, e con i tempi che politici e burocrati sembrano non volere rendere più spediti, sia destinato ad aumentare ancora.
"Sono vent'anni che la gestione dei rifiuti a Sciacca è appannaggio del Partito Democratico, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti".
Potrebbe essere un residuo bellico quello individuato sulla spiaggia della Tonnara di Sciacca.
Sospesa domani, mercoledì 8 luglio 2020,