È questa l'accusa formulata dal Gip del Tribunale di Marsala Francesco Parrinello che ieri, al termine dell'interrogatorio, ha convalidato l'arresto di Gaspare Favara, 32 anni, l'uomo fermato venerdì scorso dai carabinieri con l'accusa di essere l'autore dell'omicidio, commesso a Castelvetrano nella notte tra giovedì e venerdì, di Vincenzo Adamo Favoroso, 33 anni, detto "Tacatà", ex calciatore, poi camionista, nonché uno dei capi della tifoseria ultras della Folgore Castelvetrano. Gaspare Favara rimane, dunque, rinchiuso nel carcere di Trapani, dove si trova da quattro giorni. Al momento non sono stati resi noti altri particolari sull'inchiesta. A coordinare l'indagine è il sostituto procuratore di Marsala Maria Milia. Nel corso dell'udienza di convalida, svoltasi da "remoto" (Gaspare Favara e il suo legale, l'avvocato Massimo Mattozzi, in carcere, il gip e il pm in Tribunale) sarebbe emersa la dinamica dell'episodio. Nell'inchiesta è indagato anche Alfonso Sorrentino, suocero di Gaspare Favara. L'uomo è sospettato di avere aiutato il genero nel trasporto e nel tentativo di occultamento del cadavere di Vincenzo. Ma per l'avvocato Mattozzi, Sorrentino "non c'entra nulla nella vicenda". L'arma del delitto sarebbe un fucile a canne mozze caricato a pallini. L'omicidio sarebbe stato commesso in cortile Bertuglia, situato lungo la via Mazzini. Sul luogo, giovedì sera, i carabinieri si sono recati dopo avere ricevuto la segnalazione di una sparatoria. I militari hanno trovato diverse tracce di sangue, ma non il cadavere, poi rinvenuto poco distante in un campo. Ieri intanto è stato anche il giorno dei funerali. Prima delle esequie religiose, il feretro di Vincenzo è stato portato allo stadio Paolo Marino, dove gli amici e i familiari hanno voluto salutarlo per l’ultima volta. Probabilmente l'omicidio è avvenuto al culmine di una lite. Il corpo di Vincenzo è stato consegnato ai familiari per le esequie dopo essere stato sottoposto ad autopsia. Una vicenda che naturalmente ha scosso la comunità castelvetranese.