hanno arrestato cinque cittadini di etnia Rom, responsabili di aver commesso venti furti in abitazione. L’organizzazione criminale aveva stabilito la base logistica presso un’abitazione di Agrigento, da lì poi partiva per raggiungere le località dove mettere a segno i furti, soprattutto in ville isolate.
Le indagini sono iniziate a seguito di diversi furti che si sono registrati dallo scorso anno nelle località di San Leone, Villaggio Mosè e Montaperto, fino ad interessare altri paesi circostanti, nonché le province di Caltanissetta ed Enna. I ladri, forzando porte e finestre con guanti e passamontagna, riuscivano ad introdursi all’interno delle abitazioni impossessandosi di oro, gioielli, computer, persino armi legalmente custodite in cassaforte. I Carabinieri del Comando Provinciale hanno lavorato incessantemente per più di un anno e mezzo, visionando sia le telecamere installate nei centri cittadini, che nelle case private. L’attività investigativa ha permesso di risalire al consolidato gruppo criminale dove ognuno aveva il suo compito. Prima di ogni furto, osservavano con attenzione le villette prese di mira approfittando poi dell’assenza dei proprietari per farvi irruzione. Secondo quanto accertato dai militari dell’arma sono stati almeno una ventina i colpi messi a segno, a volte scardinando con mazze ferrate le casseforti custodite all’interno delle camere da letto. La Procura della Repubblica di Agrigento ha così disposto i cinque fermi , eseguiti la notte scorsa dai carabinieri nelle città di Agrigento e Palermo. Nel corso delle perquisizioni domiciliari è stata rinvenuta refurtiva, monili in oro, tablet e pc, oggetti preziosi ed orologi, verosimile bottino di furti commessi nei mesi precedenti.
Gli arrestati sono stati condotti nelle case circondariali di Sciacca, Agrigento e Termini Imerese . Hanno una età compresa tra i 25 e i 60 anni e hanno tutti precedenti per reati specifici.
Già da questa mattina sono state individuate diverse vittime dei furti e la refurtiva riconosciuta è stata loro restituita. Le indagini proseguono per verificare eventuali responsabilità dei cinque arrestati rispetto ad altri furti avvenuti nei mesi scorsi in provincia , ma anche per risalire ad altre vittime e restituire loro i beni rubati.