Sono stati trovati i corpi dei novi migranti dispersi nel corso del naufragio avvenuto il 30 giugno scorso nelle acque tra l’isola di Lampedusa e l’isolotto di Lampione. Una tragedia che tra le prime sette vittime, tutte donne di cui una incinta, ritrovate il giorno del naufragio e le nove individuate dalla Guardia Costiera, porta a sedici il numero delle persone che hanno perso la vita. 46 sono stati invece i superstiti. Il primo luglio si è svolta a Porto Empedocle una toccante cerimonia di benedizione delle salme, con presenti l’arcivescovo di Agrigento e l’Imam di Catania. Lunedì scorso erano iniziate le operazioni di ricerca dei corpi e soltanto ieri l’imbarcazione affondata è stata individuata, con l’ausilio di un robot sottomarino in dotazione ai nuclei subacquei, su un fondale di 90 metri. Un corpo è stato rinvenuto adagiato all’interno dello scafo, mentre altri otto sul fondale adiacente. E continueranno ancora le ricerche di eventuali dispersi. Il procuratore capo Luigi Patronaggio e il sostituto Maria Barbara Cifalinò hanno disposto che vengano realizzate delle foto e delle videoriprese in modo da avere il maggior numero di informazioni utili alle indagini.
Intanto non si fermano gli sbarchi, a Lampedusa. Un barchino di cinque metri, proveniente pare dalla Tunisia, con a bordo 14 migranti, è stato intercettato dalla Guardia Costiera la scorsa notte, a circa 22 miglia dalla costa di Lampedusa. Sempre nella notte, sono stati trasferiti dall’hotspot, alla volta di Porto Empedocle, 78 minorenni. Questa mattina, con la nave di linea, è programmato il trasferimento di altri 100 migranti. Al momento nella struttura d’accoglienza sono presenti 666 persone a fronte di 250 posti disponibili. Quelli delle scorse ore sono, infatti, gli ultimi arrivi. È da oltre una settimana che quotidianamente non hanno sosta gli approdi nella piccola isola di Lampedusa.