di nazionalità tunisina, approdati alle prime ore dell'alba di oggi a Sciacca, sulla spiaggia di località Arenella, o Renella come da sempre la conoscono i saccensi Sono stati alcuni residenti, dopo averli visti toccare la terraferma, ad avvisare polizia e carabinieri. Le forze dell'ordine sono intervenute prontamente, riuscendo ad individuare ventotto persone. All'appello, dunque, mancherebbero ancora una dozzina di uomini. Quelli individuati sono stati trasferiti allo stadio, nel recinto che introduce all'ala per anni occupata dai vigili del fuoco. A sorvegliarli: polizia, carabinieri e polizia municipale. Sul posto anche la protezione civile del Comune di Sciacca. Migranti in procinto poi di essere trasferiti alla tensostruttura di Porto Empedocle e, da qui, ad Agrigento, presso la Questura, dove riceveranno il decreto di espulsione dal territorio nazionale. Pare che la legge impedisca, a chi proviene dalla Tunisia, di potere chiedere il diritto di asilo. Ma le procedure di espulsione sono tutt'altro che agevoli, limitandosi ad una notifica di un provvediemnto che raramente però viene rispettata. Sullo sfondo dei fatti di oggi c'è, comunque, la conferma di questa parte della costa siciliana ormai accreditata per quelli che vengono definiti "sbarchi fantasma", luoghi di approdo non controllati come può essere la costa di Lampedusa o di altre zone della Sicilia orientale o delle coste calabresi. Stamattina oltre a Sciacca un altro sbarco si era verificato anche a Realmonte. Anche qui un altro barcone, con a bordo una quarantina di tunisini, è stato bloccato dalle motovedette della Guardia di finanza mentre faceva rotta verso le coste di lido Rossello. Il natante è stato scortato fino alla banchina di Porto Empedocle e trasferiti alla tensostruttura per procedure di identificazione e controlli sanitari. A questo punto la possibilità che la costa di Sciacca possa essere ancora meta di approdi di persone disperate si fa sempre più concreta. Col rischio che il territorio non sia pronto all'accoglienza. E intanto questi episodi hanno scatenato una ridda di commenti più o meno tolleranti sui social network. Dove alle considerazioni umanitarie si contrappongono quelle improntate sull'intolleranza. Il tema, com'è noto, è oggetto da tempo di campagne politiche, con alcune posizioni particolarmente