I giudici della Corte d'Appello di Palermo, accogliendo la richiesta avanzata dal Procuratore Generale, hanno disposto la sospensione dei termini della durata massima della misura cautelare. In particolare, restano ai domiciliari Michele Gandolfo, 61 anni, ex direttore di filiale, accusato insieme ad altri agrigentini di avere fatto da basista, condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di reclusione e al pagamento di 1.400 euro di multa; Massimo Tarantino, 44 anni, anche lui di Sambuca, condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi e 1.600 euro di multa, e Pietro Curti, 78 anni, che in primo grado con il rito abbreviato era stato condannato a 5 anni e 8 mesi e 1.400 euro di multa. L'ex direttore di filiale Gandolfo e' stato condannato per due capi d'imputazione: per la rapina ai danni della Banca Intesa di Santa Margherita Belice che aveva fruttato un bottino di centomila euro, e per una tentata rapina sempre in banca. Prossima udienza del processo d'appello il 14 novembre. Sono imputati nel processo, tutti condannati in primo grado, anche alcuni palermitani, accusati a vario titolo di rapina e tentata rapina in banca a Santa Margherita Belice, Sambuca e Menfi dove si sarebbero avvalsi della collaborazione di quattro presunti basisti del luogo.