il saccense di 32 anni accusato di avere appiccato l'incendio che la scorsa estate mandò in fumo sei ettari di bosco in località Pierderici. La richiesta di giudizio immediato, saltando la fase della udienza preliminare, è stata avanzata al Gip del Tribunale di Sciacca dal sostituto procuratore Christian Del Turco. L'episodio si verificò lo scorso 14 luglio quando un vasto incendio, nell'area compresa tra San Michele e Pierderici, distrusse sei ettari di bosco seminando il panico nella zona. Il più grave incendio della scorsa estate nella città di Sciacca, per il quale si rese necessario disporre lo sgombero di tre palazzine nella zona di via Boccone del Povero ma anche della scuola di Sant'Agostino dove diversi bambini stavano svolgendo le attività del Grest. Un incendio domato dopo ore e ore di intervento da parte dei Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Protezione Civile, con l'impiego anche di canadair per evitare che le fiamme raggiungessero le abitazioni. Sul posto anche tutte le forze dell'ordine per aiutare le famiglie a lasciare le loro abitazioni. Dopo circa tre settimane dall'incendio, i Carabinieri arrestarono Paolo La Bella, manovale saccense con lavori saltuari, raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare e da quel giorno l'uomo si trova ai domiciliari. Terminati gli accertamenti, i Vigili del Fuoco stabilirono con precisione il luogo di origine dell'incendio e la proprietà dell'area interessata. I Carabinieri della Compagnia di Sciacca, anche loro intervenuti sul posto, una volta acquisite tutte le informazioni e dopo aver raccolto la testimonianza dei residenti, disposero dei controlli immediati che portarono alla individuazione di Paolo La Bella. L'uomo venne bloccato lungo la via Cappuccini. A bordo della vettura sulla quale viaggiava, furono rinvenuti quattro accendini ed una tanica vuota ma con tracce di benzina e sporca di fuliggine. La Bella, alla vista dei Militari dell'Armi, avrebbe tentato di fuggire a piedi ma venne poi bloccato da altre pattuglie dei Carabinieri. I successivi accertamenti consentirono agli investigatori di acquisire ulteriori elementi di prova a carico del saccense che fu arrestato. L'uomo si è sempre dichiarato innocente ammettendo la sua presenza nel luogo dell'incendio ma per accudire un cane che si trovava nella zona e respingendo l'accusa di avere appiccato il fuoco. Per la Procura della Repubblica, che ha chiesto il giudizio immediato, fu proprio La Bella a provocare il vasto incendio a Pierderici.