Il problema è scaturito dal furto avvenuto stanotte di rame contenuti nei cavidotti che alimentano l'impianto di sollevamento San Giovanni. Interruzione forzata di energia elettrica che, inevitabilmente, ha interrotto la normale erogazione idrica. I tecnici di Aica sono tuttora al lavoro per ripristinare il dispositivo e riprendere le forniture.
Ma nel frattempo non c'è più erogazione idrica. E la situazione potrebbe anche peggiorare, perché a questo impianto afferisce anche Siciliacque, che serve altri comuni. Anche il territorio municipale di Montevago infatti potrebbe subire una riduzione di fornitura idrica proprio in relazione alla interconnessione tra gli acquedotti gestiti da A.I.C.A. e dalla società di sovrambito.
Aica dal canto suo fa notare oggi come sia di tutta evidenza la gravità di azioni del genere come i furti di rame. I quali, oltre al danno economico, producono conseguenze che si ripercuotono sulla vita quotidiana della popolazione che è costretta così a subire i disagi di una mancata erogazione idrica, proprio in concomitanza con l’emergenza che sta colpendo l’intero territorio e che ha portato alla dichiarazione di stato di calamità.
A.I.C.A. garantisce ufficialmente che sta ponendo in essere tutti gli interventi necessari per il ripristino della normale funzionalità dell’impianto di sollevamento in questione, a conclusione dei quali sarà ripristinata la distribuzione idrica nei comuni serviti, che per normalizzarsi avrà bisogno dei necessari tempi tecnici. I furti di rame intanto si susseguono anche con gravi pericoli per gli stessi ladri che provano a metterli in atto. È dei giorni scorsi la notizia dei due giovani ventenni tuttora ricoverati in gravi condizioni all’ospedale Policlinico e al Cervello a Palermo dopo essere rimasti folgorati nel tentativo di rubare alcuni cavi di rame, in via San Nicola, allo Zen. I due sono stati colpiti da una scossa elettrica e hanno riportato diverse ustioni e per loro la prognosi è riservata.