per aver preso parte ai disordini verificatisi in occasione dell’incontro di calcio Licata- Sancataldese del 5 gennaio scorso. Alcuni di loro lanciato pietre all’indirizzo della tifoseria avversaria, sia all’esterno che all’interno dello stadio, altri fumogeni, altri ancora sono stati ripresi mentre impugnavano spranghe o altri oggetti atti ad offendere nelle immediate vicinanze dell’impianto sportivo prima dell’inizio dell’incontro. Diversi i reati contestati, dal lancio di materiale pericoloso, allo scavalcamento e invasione di campo, al possesso di oggetti atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive.
Decisivo è stato l’attento lavoro svolto dagli operatori della Polizia Scientifica di Agrigento che ha consentito di individuare, con precisione, le violente azioni poste in essere dai soggetti oggi denunciati all’esterno e all’interno dell’impianto sportivo, sia prima che durante l’incontro di calcio.
Le denunce scaturiscono dalla mirata attività di indagine condotta dagli operatori della DIGOS di Agrigento e del Commissariato di P.S di Licata, che ha consentito, con l’ausilio della DIGOS di Caltanissetta, di giungere alla identificazione dei responsabili. Le 13 denunce si aggiungono ai due arresti operati nei confronti di tifosi della Sancataldese ritenuti responsabili di aver aggredito, colpendolo con calci e pugni, un funzionario della Polizia di Stato in servizio di ordine pubblico allo stadio, causandogli ferite giudicate guaribili in 8 giorni. Nei confronti dei 13 denunciati il Questore di Agrigento, Tommaso Palumbo, ha disposto la misura di prevenzione del D.A.spo. con prescrizione, per i maggiorenni, dell’obbligo di comparire presso uffici di polizia durante lo svolgimento delle partite.
A tutti i responsabili sarà vietato recarsi nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive per una durata, compresa dai 3 ai 7 anni, graduata e commisurata alla gravità delle condotte ed al ruolo da ciascuno avuto nel corso dei disordini.