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11
Marzo

Sequestrati 3 milioni di euro a Giovanni Luppino, l’autista di Messina Denaro

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Pubblicato in Cronaca

I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro

per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, emesso dal Tribunale di Trapani - Sezione Misure di Prevenzione nei confronti di uno dei principali fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. Si tratta di Giovanni Luppino, l’autista che era stato arrestato insieme al boss il 16 gennaio del 2023 alla clinica La Maddalena-

Il sequestro è stato disposto a seguito di un procedimento di prevenzione avviato all’indomani della cattura del latitante su delega della locale Procura della Repubblica - D.D.A.

Gli accertamenti, nello specifico, sono stati finalizzati a ricostruire il profilo patrimoniale di Luppino, già condannato, in via definitiva, alla pena di 9 anni e 2 mesi di reclusione e del relativo nucleo familiare, nonché a tracciare possibili flussi di denaro diretti a finanziare la latitanza del “boss” di Cosa nostra.

In tale contesto, è stato possibile individuare numerosi bonifici e assegni emessi da personaggi vicini al boss in favore di Luppino, indice di una concreta attività di sostegno assicurata attraverso la messa a disposizione di ingenti somme di denaro.

Pertanto, il Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, in accordo con le ricostruzioni dei finanzieri e condividendo quanto prospettato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, nel ravvisare una situazione di evidente sperequazione tra fonti di reddito e impieghi, ha disposto il sequestro di: 2 società operanti nel settore della coltivazione, lavorazione e conservazione di frutti oleosi, frutta e ortaggi, ubicate entrambe a Campobello di Mazara, 7 immobili (appartamenti e terreni), localizzati a Campobello di Mazara e Castelvetrano, 3 rapporti bancari ed 1 autoveicolo,

per un valore complessivo stimato in oltre 3 milioni di euro.

Il servizio testimonia ancora una volta l’azione che la Guardia di finanza svolge, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, a contrasto dei patrimoni di origine illecita con la duplice finalità di disarticolare in maniera radicale le organizzazioni criminali mediante l’aggressione delle ricchezze illecitamente accumulate e di liberare l’economia legale da indebite infiltrazioni della criminalità, consentendo agli imprenditori onesti di operare in regime di leale concorrenza.

Il provvedimento è stato disposto in attesa del contraddittorio che avrà luogo nell’ambito dell’udienza fissata dinanzi al citato Tribunale.

 

Letto 392 volte Ultima modifica il Martedì, 11 Marzo 2025 12:47

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