Dalla documentazione prodotta dai 45 indagati è emerso che i rimborsi ottenuti sono giustificati dall'attività svolta. Insomma si trattava di spese di rappresentanza legate all'attività istituzionale svolta, non c'era dolo. A chiedere al Gip del Tribunale di Palermo l'archiviazione sono stati gli stessi pubblici ministeri Agnello, Battinieri e Demontis. Una inchiesta che aveva suscitato clamore per il gran numero di parlamentari coinvolti, in maniera bipartisan. Tra questi anche il saccense Vincenzo Marinello del PD e il collega di partito e sindaco di Bivona Giovanni Panepinto che, a differenza del primo, siede ancora a sala d'Ercole. Ma erano stati coinvolti anche l'attuale presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone, l'ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, il sottosegretario Davide Faraone e l'attuale assessore all'agricoltura Antonello Cracolici che ha commentato l'archiviazione dicendo che “è finito un incubo durato 4 anni” . L'inchiesta della Guardia di Finanza aveva riguardato i fondi destinati ai gruppi e parlamentari nel periodo dal 2008 al 2012 e aveva inizialmente coinvolto 86 parlamentari accusati di peculato.