"Ecco come ho evitato che il contagio ospedaliero di un mese fa si espandesse, ecco come ho evitato che si creasse una zona rossa".
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 15 di oggi (domenica 19 aprile),
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (sabato 18 aprile),
Si dice "sconcertato dalle polemiche sull’ospedale di Sciacca" l'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Lo fa in una dichiarazione in cui precisa che il "Giovanni Paolo II è oggetto di investimenti e attenzioni come non mai, da quando è in carica il governo Musumeci". Considera "molto grave - Razza - che vengano riferite notizie scientificamente infondate, che rischiano di mettere in allarme la popolazione e non è più tollerabile l’istigazione continua dell’opinione pubblica soprattutto da parte di chi riveste ruoli istituzionali". Sembra fin troppo chiaro il dito puntato contro i sindaci del territorio. Razza poi aggiunge di avere scelto di nominare Alberto Firenze come commissario ad acta per le sue capacità di risk manager apprezzato e competente, che ha studiato e definito personalmente tutti i percorsi". Quella adottata da Firenze, stando a quanto riferisce l'assessore Razza, è una prassi attuata anche nei principali ospedali italiani, dove si opera in altissima complessità. "È - sostiene Razza - la rigidità delle procedure e dei comportamenti a fare la differenza, questo dovrebbe essere noto a tutti proprio a Sciacca, dove si è registrato il primo focolaio ospedaliero (che tecnicamente si chiama "cluster nosocomiale") non per la presenza di un’area Covid, ma per comportamenti poco ortodossi e fuori dalle linee guida". L'ospedale di Sciacca - osserva Razza - è la stessa struttura destinataria di importanti interventi strutturali e del potenziamento della terapia intensiva che questa polemica pretestuosa rischia di privare. Occorre, invece, continuare a lavorare in sicurezza e rendere un servizio pubblico degno ai cittadini che è l’obiettivo affidato al servizio sanitario agrigentino».