Il Gip del Tribunale di Sciacca Roberta Nodari ha convalidato gli 8 fermi di polizia eseguiti venerdì notte dai Carabinieri di Sciacca nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Opuntia”, che ha sgominato il presunto clan mafioso di Menfi. Con la sua decisione il magistrato ha confermato la custodia cautelare in carcere nei confronti di Vito Bucceri, Pellegrino Scirica, Tommaso Gulotta, Matteo Mistretta, Vito Riggio, Giuseppe e Cosimo Alesi e Domenico Friscia (quest’ultimo di Sciacca). Accolta, dunque, la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Pm Alessia Sinatra).
Ieri si erano svolte le udienze di convalida, nel corso delle quali gli indagati hanno tutti respinto le accuse a loro carico. Solo Domenico Friscia ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Secondo l’accusa il gruppo sottoposto a provvedimento precautelare sarebbe stato all’opera per ricostituire la famiglia mafiosa di Menfi, in contatto con i boss Leo Sutera di Sambuca di Sicilia e Pietro Campo di Santa Margherita di Belice.
Un’indagine che è tuttora in corso, e che vede almeno un’altra ventina di persone indagate.
Un inizio di anno all’insegna della polemica pre elettorale a Sciacca. Ad alimentarla sono le due forze politiche che mira ad intercettare il voto di protesta presentando la loro proposta come la novità delle elezioni 2017 a Sciacca. Del resto tutto tace sul fronte degli schieramenti politici tradizionali, sia di centro destra, sia di centro sinistra. E allora a tenere banco sono in questi giorni da un lato il movimento politico Mizzica, dall’altro lato il movimento 5 Stelle e il suo massimo rappresentante in città, il parlamentare regionale Matteo Mangiacavallo. E la polemica ruota, appunto, su chi effettivamente rappresenterà la novità alle elezioni della prossima primavera.