potrebbe essere un eccezionale reperto destinato a segnare la storia archeologica dell’antica città di Agrigento. Secondo l’ipotesi al momento più accreditata si tratterebbe di un decoro frontale appartenente al celebre Tempio di Zeus, in particolare un cavallo rampante, elemento iconico nelle rappresentazioni artistiche del periodo greco.
In località San Leone, nel mare antistante la foce del fiume Akragas a circa 300 metri dalla costa e a 9 metri di profondità, era stata segnalata, nel 2000, alla Soprintendenza di Agrigento, la presenza di una “vasca litica” di rilevante dimensione.
La stessa è stata più volte documentata con foto e video, anche se sempre in condizioni di scarsa visibilità. Nel 2022 il Gruppo Subacqueo di BCsicilia, guidato da Gaetano Lino, ha ritenuto utile la realizzazione di un rilievo tridimensionale misurabile della presunta “vasca”, in modo tale da poterla osservare nella sua interezza prima di procedere al recupero. Sono state scattate oltre 200 fotografie che sono state poi processate con il computer fino ad ottenere il modello digitale 3D (che vi stiamo mostrando) dal quale è emersa la forma di un cavallo rampante.
Si tratta, come è stato scritto alla Soprintendenza, quasi certamente di un “altorilievo” probabilmente funzionale ai templi che sorgono nella “Valle”. La notizia è stata tenuta in assoluto riserbo per la salvaguardia del bene culturale mentre si programmava il recupero di questo importantissimo rinvenimento, avvenuto nei giorni scorsi.
Il Gruppo subacqueodi BC Sicilia, con il presidente regionale Alfonso Lo Cascio, auspica adesso che nel più breve tempo possibile si proceda con la pulitura, le analisi e tutte le indagini necessarie per determinare natura, epoca e destinazione della grande scultura. Se dovesse essere confermata l’ipotesi che si tratta del particolare di un fregio del timpano del tempio di Zeus, evidenzia il gruppo subacqueo, sarebbe uno straordinario regalo per Agrigento capitale della cultura 2025.