Torneranno al lavoro lunedì mattina, 3 luglio 2017, alle 6,45 in punto, gli undici operai della Calcestruzzi Belice Srl, la società confiscata ai fratelli Cascio e dichiarata fallita dal Tribunale di Sciacca alla fine del 2016 per un credito vantato dall’ENI. I lavoratori sono stati nuovamente assunti dalla gestione della società, dopo l’impegno assunto lo scorso 20 giugno dal viceministro dell’Interno Filippo Bubbico in un incontro a Roma alla presenza del responsabile nazionale dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata Sodano e di quello regionale Matilde Pirrera. Riassunzione dei lavoratori possibile dopo che la Corte d’appello di Palermo ha revocato la dichiarazione di fallimento, posto che peraltro la stessa Calcestruzzi Belice Srl ha un volume d’affari superiore al milione e duecentomila euro. Adesso i lavoratori invocano un giusto ritorno alla serenità, e all’attività estrattiva e di commercializzazione. Il ritorno al lavoro è sicuramente un passo avanti decisivo, che mette in evidenza il ruolo tutt’altro che secondario svolto dal sindacato. La CGIL, infatti, è stata autentica protagonista di questa battaglia, con il segretario provinciale Massimo Raso e quello della Fillea Vito Baglio. Grande soddisfazione per la ripresa dell’attività aziendale della Calcestruzzi Belice è stata espressa anche dal sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo: “Di buono in questa vicenda –ha detto – c’è che ho potuto conoscere questi straordinari lavoratori”.
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Si chiamava Pellegrino Santangelo il pensionato di 80 anni ritrovato cadavere questa mattina in via Cappuccini, in una corte condominiale situata sotto il livello della strada.
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