Rimborsi Tari rinviati a Sciacca in attesa del pronunciamento richiesto al Ministero dell'economia e delle finanze.
Si tratta dei rimborsi relativi al periodo 2014-2017 per la quota variabile applicata alle pertinenze, e non solo sugli immobili, così per come si sarebbe dovuto fare. Vicenda che era venuta fuori, dopo un'interrogazione del parlamentare grillino Giuseppe L'Abbate, che segnalava l'errore di calcolo commesso, circostanza che aveva costetto lo stesso governo ad ammettere l'errore. La TARI si compone di una quota fissa e di una variabile. Quella fissa si calcola tenendo conto delle dimensioni dell'immobile, ossia i metri quadrati; la quota variabile, invece, tiene conto del numero di componenti del nucleo familiare che risiede in quell'immobile e che, dunque, deve applicarsi solo una volta sull'intero immobile, comprensivo delle pertinenze (cantine, soffitte, garage e così via). E invece nelle bollette Tari degli ultimi anni la quota variabile è stata applicata tante volte quante sono le pertinenze in questione. Una problematica emersa a livello nazionale e che ha coinvolto anche il comune di Sciacca che ha seguito questo modello di calcolo errato, come ammesso dallo stesso Ministero. Il problema è che a far pagare si fa presto, a rimborsare si perde invece molto tempo. E così,nonostante la vicenda sia stata oggetto di prese di posizione da parte di associazioni, con il Codacons che ha chiesto ai comuni interessati, tra cui Sciacca, di procedere al rimborso automatico e non su richiesta del contribuente, a distanza di mesi non si è ancora sbrogliata la matassa. Non a caso il dirigente del Settore Finanziario Filippo Carlino evidenzia oggi che si attende ancora il pronunciamento da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze alle richieste di chiarimento avanzate dall’Associazione Nazionale degli Uffici Tributi degli Enti Locali di cui il Comune di Sciacca fa parte anche a livello di coordinamento regionale.
Sulla questione del rimborso si sono avuti anche interventi da parte di diverse sezioni regionali della Corte dei Conti, con particolare riferimento alle modalità di rimborso della quota e alla copertura della stessa.
Il percorso avviato dal Comune, per il rimborso di quanto dovuto, ha portato allo stanziamento, nel bilancio, delle somme da restituire, che rimangono però attualmente congelate in attesa che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, intervenga definitivamente sulla questione. Tra l'altro, l'orientamento del Comune di Sciacca è quello di procedere ai rimborsi automatici e non su espressa richiesta dei contribuenti, ma anche in questo caso pare sia necessario un approfondimento. Il dirigente Carlino oggi si limita a dire che sarà il comune ad avvisare i cittadini nel momento in cui materialmente sarà possibile avviare i rimborsi.
L'ultima nota risale al 2 agosto scorso, ma è rimasta senza risposta.
La presa di posizione degli ex assessori animerà ulteriormente le polemiche a Sciacca
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