Lo sostengono i consiglieri Bono e Milioti in relazione alla vicenda dell’impianto biometano in contrada Piana Scunchipani, ma soprattutto all’atto d’accusa dell’imprenditore Moncada.
Non è passato inosservato il passaggio in cui Moncada fa riferimento al progetto di un inceneritore che interesserebbe il territorio e che verrebbe portato avanti da una delle società partecipate del Comune di Sciacca. “Non mi risulta, ma farò i necessari approfondimenti”, ha dichiarato ieri al nostro telegiornale il sindaco Valenti, ma per i consiglieri Bono e Milioti la vicenda è grave e non può essere liquidata con una dichiarazione. Al contrario, i due consiglieri pretendono chiarezza su cosa sta accadendo, di quale partecipata si sta parlando e se esiste davvero un altro progetto che potrebbe danneggiare il territorio. Consiglieri che poi ribadiscono la netta contrarietà a qualsiasi iniziativa del genere, che provenga dalla società Moncada o da qualsiasi altra società, anche partecipata.
Il nostro, dicono, è un territorio che deve conoscere lo sviluppo grazie alle sue risorse naturali e non con l'insediamento di impianti che potrebbero danneggiarlo e inquinarlo. Detto ciò, Bono e Milioti ritengono che l’amministrazione comunale abbia dimostrato finora pressappochismo e scarsa competenza. Il Comune, sostengono, è legittimato a impugnare atti che autorizzano lo svolgimento di questo tipo di attività, ma il sindaco , al netto di riunioni e nomine, non lo ha ancora fatto, così come un errore, per i due consiglieri, è stato anche quello di tenere nell’aula consiliare una riunione aperta a residenti di contrada Scunchipani, comitati e movimenti, senza avere invitato a presenziare il Libero Consorzio di Agrigento, ente tramite il quale sono passate diverse autorizzazioni.