Hanno aspetttato un paio di settimane, confidando in un intervento chiarificatore del sindaco Valenti e oggi sono tornati alla carica. Stiamo parlando dei commercianti del centro storico, quelli aderenti a Spazio Centro per nulla intenzionati a lasciar passare quelle che hanno ritenuto siano state frasi offensive e irriguardose nei loro confronti da parte dell’assessore al commercio Fabio Leonte. Per intenderci si riferiscono a “la via Licata non è l’ombelico del mondo” o “ i commercianti del centro sono stati sempre privilegiati rispetto a quelli delle altre zone della città”. Querelle sorta in occasione del via libera in Consiglio Comunale al progetto che porterà alla realizzazione di due medie strutture di vendita, oltre che di un parcheggio, nell’area dell’ex cantina Enocarboj.
Un botta e risposta quello tra l’assessore Leonte e i commercianti del centro che sembrava essersi chiuso lì e che, invece, torna di attualità perché Spazio Centro ne fa anche una questione politica chiedendo oggi al sindaco di fare chiarezza. Di più, si aspettavano già in queste settimane una presa di posizione di Francesca Valenti che non è arrivata e che viene ora formalmente chiesta.
Per Spazio Centro, che ribadisce di rappresentare oltre 130 consorziati, tutti con attività commerciali ricadendi nel perimetro del centro storico di Sciacca, le dichiarazioni dell’assessore Leonte hanno generato una frattura che non si può ricomporre senza una intervento chiarificatore del sindaco della città. Non possiamo interloquire con chi ci ha offeso, scrivono nella nota inviata a Francesca Valenti, riferendosi chiaramente all’assessore al commercio. Insomma, ne fanno una questione di principio o di rispetto reciproco che ritengono sia venuto meno. Il consorzio, scrivono, negli ultimi dieci anni, e prima ancora con il nome di associazione “Centro Storico”, ha sempre collaborato fattivamente e spesso anche economicamente, con le varie amministrazioni compresa quella attualmente in carica, senza alcun privilegio, sostengono.
Collaborazione e disponibilità al confronto che viene oggi ribadita, ma esclusivamente nei confronti del sindaco dal quale attendono di essere convocati, per quel chiarimento auspicato, ma soprattutto, scrivono, perché l’emergenza Covid-19 ha ulteriormente aggravato la crisi del comparto con grave ripercussione per l’economia locale.