dall'emergenza coronavirus attraverso una sinergia di intenti tra pubblica amministrazione ed ordini professionali. Questo l'obiettivo dell'incontro che si è tenuto ieri pomeriggio a Palermo tra il Presidente Nello Musumeci ed i responsabili regionali degli ordini degli architetti, ingegneri, geometri, agronomi e geologi. Diverse le proposte sul tavolo tra cui: la realizzazione di una Centrale unica di programmazione, l'avvio di un meccanismo di sussidiarietà orizzontale, l'obbligo per i Comuni di istituire degli Uffici che si occupino stabilmente di politiche comunitarie, la proroga dei progetti cofinanziati dall'Unione Europea e una modifica al Codice degli appalti che vada verso la semplificazione e la riduzione dei passaggi burocratici.
Sono queste alcune delle ipotesi consegnate al presidente della Musumeci dai vertici degli ordini professionali. Ricevuti a Palazzo Orleans, i rappresentanti delle categorie tecniche hanno sottolineato la volontà di fare fronte comune per contrastare la crisi economica che la pandemia da Covid 19 ha provocato. E' anche per questo motivo che è nata da poco la "Rete delle professioni dell'area tecnica e scientifica della Sicilia". Un'esperienza che si pone come principale obiettivo quello di interfacciarsi in maniera organica, unitaria e veloce proprio con la Pubblica amministrazione. L'organismo in Sicilia sarà coordinato dal presidente dell'ordine regionale degli ingegneri, Elvira Restivo. Il governatore Musumeci ha posto l'attenzione sugli organici sottodimensionati negli enti locali, impossibilitati a far fronte all'enorme mole di pratiche da affrontare. In tale direzione Musumeci ha parlato anche dell'idea di creare un Fondo regionale per il pagamento degli incarichi esterni. «Potrebbe essere rimpinguato - ha spiegato il governatore - da una parte degli introiti che i Comuni riceverebbero se si sbloccasse la grande mole di pratiche fino a oggi rimaste inevase». Insomma, velocizzare e sburocratizzare sono divenute, ormai, le parole d'ordine per non restare indietro e per rilanciare l'economia locale e regionale.